AlpinismoAlta quota

Due prime salite in Nepal

Ci si avvicina all’inverno, ma l’attività alpinistica nell’Himalaya nepalese non è ancora finita. Mentre in queste ora è in corso il tentativo di vetta di un team russo sull’Annapurna IV (7525m), altre due squadre sono riuscite a completare i loro obiettivi.

Prima salita del Pomlaca 

Gli sloveni Matija Volontar, Bor Levičnik e Žiga Oražem hanno realizzato la prima salita del Pomlaca, montagna di circa 6180metri, nell’affollata valle del Khumbu.

A darne notizia il capospedizione Volontar a Planinska Zveza Slovenje, il club alpino sloveno. La via si chiama “Screaming Barfies” (che è la sensazione di quando il sangue inizia a pulsare nelle dita rese insensibili dal freddo) e sale per 1100 metri fino alla vetta affrontando difficoltà (AI5/ 70°-90° / IV-V). La cima è stata raggiunta lo scorso 24 ottobre in meno di nove ore trovando buone condizioni di neve e ghiaccio. I tre alpinisti hanno già lasciato il campo base e sono a Namche Bazar.

Prima salita del Chumbu

Prima salita anche per i cechi Radek Groh, Jaroslav Bánský, Petr Kejklíček e Zdenek Hacek Hak sul Chumbu (6.859 m), montagna situata sul confine con il Tibet, tra l’Everest e il Cho Oyu.

La salita è avvenuta dalla parete ovest partendo dal ghiacciaio Gaunara, mentre la discesa è stata realizzata lungo la parete sud fino al ghiacciaio Changri nup. Per quanto riguarda le difficoltà, Zdenek Hacek Hak spiega: “A causa delle condizioni della neve e del terreno sconosciuto è stata un’impresa molto impegnativa, abbiamo valutato la difficoltà complessiva come TD+”.

La via è stata chiamata “The Last Flight of the Falcon” in ricordo di Andrzej Sokolowski, alpinista scomparso a settembre sugli Alti Tatra insieme alla moglie Roksana Knapik. A lui è stata dedicata una via nell’Himalaya indiano anche dalla spedzione polacca di Vadim Jablonski, Ondrej Huserka e Jakub Radziejowski.

Anche la piccola cordata ceca, come è successo a Jost Kobusch, ha dovuto fare i conti con la febbre dengue. Ad ammalarsi Zdenek Hacek Hak, che è riuscito a riprendersi dopo una settimana e a completare la salita, e Juraj Korena, che invece è stato costretto a rinunciare e ad abbandonare la spedizione prima del tempo. “Questo ha un po’ smorzato il nostro entusiasmo, anche perchè Juraj aveva programmato di lanciarsi dalla vetta con il parapendio, sarebbe stato il primo al mondo. Eravamo tutti pronti ad aiutare questo pilota dell’élite mondiale a lanciarsi dalla vetta e a partecipare al suo grande sogno.”

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