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Cosa fare in autunno? Tre attività da svolgere a contatto con la natura

All’arrivo dell’autunno in tanti, in particolare gli amanti della stagione estiva, sperimentano un senso di malinconia. “Mal d’autunno”, viene definita così la sensazione d’umore mesto, apatia, irritabilità, che si percepisce mentre i giorni si accorciano, le temperature diventano più frizzanti e le foglie cadono al suolo. Una sensazione che porta a vivere i mesi autunnali un po’ come gli alberi, in attesa dell’inverno. L’autunno non merita di essere affrontato augurandosi che finisca presto. É una stagione magica, in grado di offrire l’occasione di vivere esperienze irripetibili durante il resto dell’anno. Quali? Noi ve ne consigliamo 3.

La stagione della vendemmia

In autunno giunge a maturazione un frutto amato sia tal quale sia per il “nettare” derivante dalla sua fermentazione: l’uva. La stagione della vendemmia copre un ampio lasso temporale, da fine agosto a inizio novembre circa, a seconda delle diverse tipologie d’uva. Il momento giusto viene stabilito sulla base di una valutazione del grado di maturazione dei grappoli, che devono aver raggiunto un certo rapporto tra zuccheri e acidi, attuabile mediante una osservazione empirica morfologica (opzione meno precisa), una analisi sensoriale con degustazione o una analisi strumentale. L’uva bianca generalmente arriva a maturazione in anticipo rispetto alla rossa.

Lungo tutto lo Stivale, dai terrazzamenti del Trentino alle pendici dell’Etna, è possibile trovare una moltitudine di aziende agricole pronte ad accogliere (ed istruire) provetti vendemmiatori nelle proprie vigne. Unico requisito è aver voglia di rimboccarsi le maniche, essere pronti sì a divertirsi, ma con una certa fatica. La raccolta dei grappoli, che può avvenire meccanicamente o a mano con l’ausilio di forbici, si svolge al mattino. In alcuni agriturismi è anche possibile cimentarsi nella fase successiva alla raccolta dell’uva, ovvero le tradizionali pigiatura e torchiatura.

Vi sono inoltre due opzioni da considerare nel periodo della vendemmia, alternative alla raccolta in vigna: la visita nelle cantine, accompagnata da ottime degustazioni, e la possibilità di andare alla scoperta di itinerari tra i filari, da percorrere a piedi o in bici.

Mele, è tempo di raccolta

L’autunno è la stagione in cui giunge a maturazione un altro frutto che piace un po’ a tutti: la mela. Al pari dell’uva, il periodo della raccolta delle mele dipende dalla varietà e dall’altitudine del meleto. Sulla base della varietà si possono distinguere mele estive, autunnali e autunnali vernine. Le appartenenti alla seconda tipologia giungono a maturazione tra settembre e ottobre (es. le Golden Delicius, le Granny Smith o le Renette), quelle appartenenti alla terza, come le Pink Lady, si raccolgono tra fine ottobre e inizio novembre. L’altitudine comporta una maturazione più tardiva alle quote più elevate.

Per comprendere se la mela sia giunta al giusto grado di maturazione viene valutato il suo colore e testato il picciolo, che deve staccarsi facilmente dall’albero se sottoposto a torsione. La raccolta si fa a mano, aiutandosi con delle lunghe scale per raggiungere i punti più alti degli alberi. Esattamente come per la vendemmia, molteplici aziende agricole organizzano annualmente delle giornate di “auto raccolta”, ovvero raccolte delle mele aperte al pubblico, sia sulle Alpi che sugli Appennini, dalla celebre Val di Non all’Alto Molise.

Regola fondamentale che viene insegnata prima di mettersi all’opera è di lasciare il picciolo attaccato al frutto, non al ramo. Per non sbagliare è importante afferrare la mela e ruotare il polso verso l’alto. La raccolta si effettua al mattino. Una volta deposte le mele raccolte nelle ceste affidate ai raccoglitori, entrano in gioco i cernitori, responsabili della selezione dei frutti di prima scelta da quelli piccoli o che mostrano difetti quali segni di malattie o ammaccature.

A caccia di foliage

Autunno è sinonimo di (fall) foliage, termine di origine anglosassone ormai entrato nella nostra quotidianità (anche se spesso continuiamo a pronunciarlo in maniera errata, alla francese), utilizzato per sintetizzare i mille colori assunti dal fogliame in fase di transizione dall’estate all’inverno. Inebriarsi delle sfumature del foliage rientra tra le attività strettamente autunnali, pertanto da non perdere. Ci sono due opzioni per andare “a caccia di foliage”: indossare gli scarponcini da trekking e incamminarsi lungo itinerari tra i boschi variopinti delle Alpi o sugli Appennini, o sedersi comodi a bordo di un “treno del foliage”.

Ogni bosco in autunno presenta una propria identità cromatica, definita dalle specie che lo popolano. Alcuni, bisogna ammetterlo, risultano più belli di altri. Qui ve ne consigliamo 5, in cui è inevitabile restare a bocca aperta.

Il “treno del foliage” invece, cos’è? Questo è il nome con cui è stata ribattezzata la Ferrovia Vigezzina – Centovalli, tra Domodossola e Locarno, che vede ogni anno l’attivazione di un treno che accompagna i turisti  in un viaggio lungo 52 km, tra le sfumature dei boschi alpini, tra Italia e Svizzera. Oltre ai due capolinea è possibile optare per una tappa intermedia. Suggerimenti in proposito sono disponibili sul sito della Ferrovia Vigezzina- Centovalli.

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