Lo scorso 9 agosto una coppia di ciclisti, l’italiana Arianna Casiraghi e l’inglese Daniel Rayneau-Kirkhope, accompagnati da un terzo componente a quattro zampe, il lagotto romagnolo nativo della Finlandia, Zola, hanno portato a compimento una impresa iniziata nel 2019: percorrere 7237 km a pedali nel cuore dell’Europa, attraversando 7 Paesi, per realizzare il più grande disegno al mondo di una bicicletta tramite tracciamento GPS.
Un progetto pazzo dallo scopo nobile
Un progetto definito dagli stessi protagonisti (probabilmente anche Zola concorderà) “una impresa da pazzi”. Ma con una finalità nobile: sensibilizzare la collettività sulla necessità di agire in prima persona nella lotta al cambiamento climatico, scegliendo mezzi di trasporto a basso impatto.
“Il nostro progetto è nato in reazione all’inerzia politica nei confronti dell’emergenza climatica e ambientale che ci troviamo ad affrontare – spiegano i protagonisti – . Il suo obiettivo è di motivare i singoli individui ad adottare uno stile di vita più sostenibile, con particolare riferimento alle scelte sui mezzi di trasporto. La scienza parla chiaro: una crescente catastrofe globale si sta già manifestando attraverso intense ondate di calore, incendi e conseguenze devastanti della siccità e delle alluvioni, che minacciano la nostra vita. Tuttavia i governi continuano a rimandare i drastici cambiamenti necessari a preservare il pianeta e le generazioni future. Abbiamo bisogno di un cambiamento. Abbiamo bisogno di azione. Se i politici continuano a scherzare, tale cambiamento e tale azione devono arrivare da noi, dalla gente.”
Il progetto pazzo nasce dunque allo scopo di ispirare altri a lasciare in garage l’auto il più possibile, e optare per l’utilizzo della bici nel quotidiano. Naturalmente laddove l’auto non rappresenti un mezzo essenziale.
“Crediamo fermamente che la maggioranza della popolazione potrebbe beneficiare immensamente dal passaggio da auto a bici. Tale scelta non solo determinerebbe una significativa riduzione delle emissioni di gas serra legate ai trasporti, rallentando in tal modo la velocità cui il cambiamento climatico si sta manifestando, ma contribuirebbe anche in maniera drastica alla diminuzione dell’inquinamento dell’aria, dannoso per l’uomo e per l’ambiente.”
Ulteriore particolare che tendono a evidenziare Arianna e Daniel è che la bici rappresenti un mezzo divertente, economico, con risvolti positivi in termini di salute. Perché dunque non preferirla alle auto?
Dettagli del viaggio a pedali
Il viaggio è iniziato da Orta San Giulio (NO) nel luglio 2019. I due hanno percorso 550 km tra le Alpi svizzere per raggiungere il punto di partenza del disegno, ovvero il villaggio francese di Vy-lès-Lure. Da qui il 25 luglio 2019 hanno iniziato a pedalare per disegnare la super bici, seguendo le direzioni indicate da un diagramma realizzato a priori.
La speranza era di concludere il lavoro a fine novembre 2019 ma le cose non sono andate secondo i piani. Uno di loro ha dovuto affrontare una dolorosa sindrome patello femorale e si è dovuto ritirare dai giochi per sottoporsi a un ciclo di fisioterapia. Sono dunque ripartiti a novembre 2019, disegnando altri tratti fino a dicembre 2019, quando a farli fermare è stato l’abbigliamento inadatto al freddo. E poi è arrivato il coronavirus.
Il viaggio è ripreso a giugno 2022 con completamento del disegno il 9 agosto 2022 nel villaggio belga di Compogne. In totale i giorni sui pedali sono stati 131. I Paesi attraversati: Francia, Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svizzera e Austria.
Una pedalata da record
Con i 7237 km affrontati a pedali, Arianna e Daniel battono in maniera non ufficiale (vedremo a breve perché) due record: il disegno mediante tracciamento GPS più grande al mondo realizzato con vari di mezzi di trasporto (7163,67 km) e il disegno mediante tracciamento GPS più grande al mondo realizzato solo in bici (4106 km, record non ufficiale).
“Inizialmente speravamo di entrare nel Guinness dei Primati con il disegno in GPS più grande al mondo – raccontano – . Per fare ciò abbiamo raccolto tutta una serie di prove rilevanti (foto dei segnali stradali e dei punti di riferimento così come le ricevute dei negozi) e ovviamente abbiamo sempre mantenuta attiva la registrazione del segnale GPS. Sfortunatamente le regole per accedere al Guinness dei Primati prevedono che il disegno sia fatto in continuo. Cosa per noi impossibile a causa di un incidente a un ginocchio e a causa della pandemia.”
I protagonisti
Ma chi sono nella vita di tutti i giorni Arianna e Daniel? “Fino a poco tempo fa lavoravamo entrambi come ricercatori nel campo della fisica in ambito universitario e in istituti di ricerca”, raccontano. La ricerca di Arianna era focalizzata sul magnetismo e sulla spintronica sperimentale, mentre la ricerca di Daniel era dedicata alla fisica strutturale e ottimizzazione. Una volta completati gli studi di dottorato presso l’Università di Nottingham (UK), dove si sono incontrati nel 2008, hanno deciso di trasferirsi in Finlandia, dove hanno iniziato a lavorare come ricercatori. Successivamente si sono trasferiti in Italia, proseguendo le rispettive carriere nel campo della ricerca per alcuni anni.
Nel pittoresco borgo di Orta San Giulio è maturata la voglia di abbandonare l’auto e godersi una vita a pedali. Hanno così venduto il loro mezzo a quattro ruote e scelto uno stile di vita più pulito, non senza difficoltà. “Ma non ci siamo mai pentiti della nostra decisione”.
In sella alla bici, prima dell’impresa da record, hanno condiviso diversi viaggi tra i Paesi europei. Il più lungo da Orta San Giulio a Istanbul. Poi è arrivato il grande viaggio di 7237 km. E ora? Torneranno alle vite da ricercatori?
“Non abbiamo in programma di tornare ai nostri precedenti lavori, l’intenzione è di abbracciare uno stile di vita più sostenibile, semplice e meno legato alla carriera. Daniel spera di avviare una sua attività realizzando bici ‘customizzate’ (adattate mediante appositi interventi di personalizzazione, alle esigenze e alle aspettative del cliente, ndr). Arianna è indecisa sui suoi piani futuri ma sa di voler promuovere uno stile di vita green in qualche modo.”
L’esperienza di Zola
Zola ha affrontato il viaggio insieme ai suoi proprietari grazie a una cargo bike speciale realizzata appositamente per lei da Daniel. Nel corso del viaggio ha passato la maggior parte del tempo al suo interno, in piena comodità, con un tettuccio in grado di fornirle ombra in estate e protezione dalle intemperie in inverno. E ogni giorno è scesa dal suo mezzo per correre per 5/10 km, a seconda del traffico della zona. Secondo quanto dichiarato da Arianna e Daniel, l’esperienza le è piaciuta parecchio. “Pensiamo che sia nata per viaggiare. In particolare si è divertita a guardare il mondo passarle davanti dalla sua posizione privilegiata, e annusare ogni nuovo odore. E la tenda è diventata la sua nuova casa.”
Per rivivere le tappe del viaggio vi consigliamo di dare uno sguardo al blog di Arianna e Daniel, “Bicycle will save the world” (www.bicyclewillsavetheworld.com) e al loro account Instagram bicycleswillsavetheworld_.
Certo che c’è gente che non sa più cosa inventare per farsi notare e apparire….
Forse sono solo due furbacchioni che sperano di tirar su dei soldi da questa stupidata. Se invece sono in buona fede sono solo due poveri idioti.