Arrampicata

Rock Master tra temporali e stelle, vincono Jakob Schubert, Jessica Pilz e Seo Chaehyun

Jakob Schubert, l’incontentabile. Schubert, l’ingordo. Schubert la Star del Rock Master, conquista la prima posizione nel KO Boulder e nel Duello Lead e porta a casa il Trofeo Rock Master. E Al Climbing Stadium di Arco l’Austria fa doppietta al femminile con Jessica Pilz che “duella” con la slovena Lukan e che vince il Trofeo Rock Master condividendolo con la coreana Seo Chaehyun, un po’ come era successo lo scorso anno con la slovena Vita Lukan. Un intreccio di nomi stranieri nei quali si incuneano con due scivolate maledette i poliziotti Michael Piccolruaz e Filip Schenk, secondo e terzo nel Duello e a posizioni invertite nel Rock Master (Combinata).

È stato un turbinio di emozioni, per nulla spente da un fortissimo temporale dopo il Boulder e prima del Duello, con tanta gente con impermeabili e ombrelli ad applaudire le evoluzioni dei duellanti. Una giornata da incorniciare, insomma, la 35.a edizione che va a rafforzare la grande spettacolarità del Rock Master che ha infiammato il Climbing Stadium di Arco. Ma andiamo con ordine, rivivendo le emozioni delle due gare Boulder e Lead.

KO Boulder

Nella prima fase Boulder, l’austriaco Jakob Schubert, quattro volte campione del mondo, bronzo olimpico e sette volte vincitore della classifica generale di Coppa del Mondo ha steso tutti gli avversari, precedendo il poliziotto gardenese Filip Schenk. Al femminile la reginetta indiscussa è stata la coreana Seo Chaehyun, campionessa del mondo Lead in carica, la quale si è messa dietro Laura Rogora.

Start ufficiale con le ragazze: le climbers hanno interpretato il primo boulder in maniera diversa ed è stata una pioggia di top, out la slovena Vita Lukan e la serba Stasa Gejo. Al secondo blocco la figlia d’arte Ievgeniia Kazbekova, sotto gli occhi attenti del padre Serik (argento nella Coppa del Mondo Boulder 1999), scivola al primo tentativo così come l’azzurra Camilla Moroni, ma scivola a terra anche l’austriaca Jessica Pilz che, grazie al miglior primo boulder, passa il turno. Fiato sospeso per la sorprendente azione della romana Laura Rogora, con il caloroso pubblico che la spinge in alto fino a raggiungere il top. Il terzo boulder è il più fisico e mette subito KO la Kazbekova.

Altra storia per la reginetta “Jessy” Pilz, Rogora e la forte coreana Seo Chaehyun, le quali danzano con grande armonia fino a raggiungere il top: sono loro le tre finaliste del KO Boulder. La fatica si fa sentire nell’ultimo blocco: scivolano al primo tentativo Rogora e Pilz, mentre Chaehyun mantiene la calma e con una tranquillità disarmante fa top al primo tentativo. L’osso duro è la seconda parte del blocco. Pilz ritenta, ma nulla da fare. Invece la Rogora fa sognare, stringe i denti e conquista il top al secondo tentativo, tra applausi scroscianti e le prime gocce di pioggia.

La vittoria del KO Boulder è andata alla coreana Seo Chaehyun, unica climber a risolvere tutti i problemi al primo tentativo. Medaglia d’argento per la campionessa di casa (vive e studia a Trento) Laura Rogora. Sul terzo gradino del podio la ex campionessa del mondo Lead Jessica Pilz.

I colpi di scena non sono mancati, più tardi, nemmeno nella sfida maschile. I tracciatori hanno disegnato dei boulder davvero tosti. Parte bene l’ucraino Fedir Samoilov, unico a risolvere il problema al primo tentativo. Al top ci arrivano con il secondo tentativo il leggendario Schubert e il campione di casa Stefano Ghisolfi, mentre all’ultimo conquista il top pure l’altoatesino Filip Schenk. Out l’austriaco Nicolai Uznik e il ceco Martin Stranik. Il secondo blocco si rivela molto intenso: il gardenese Michael Piccolruaz sfiora il top nei tre tentativi, e alla fine viene escluso assieme all’ucraino Samoilov.

Schubert studia, prova e riprova e alla fine riesce a sbloccare il problema al terzo tentativo. Bravo lo sloveno Luka Potocar, al top già al secondo tentativo. Gli azzurri delle Fiamme Oro Ghisolfi e Schenk scivolano nella parte alta della parete. Schubert danza sulle prese del terzo boulder, dà spettacolo al pubblico e conquista il top al terzo tentativo. Gli azzurri scivolano a terra, ma riescono comunque a staccare il pass per la finale. Fuori lo sloveno Potocar. In un battibaleno il campione Schubert è già in alto e saluta il pubblico, manda un bacio alla telecamera e diventa il re del KO Boulder. Gli azzurri Schenk e Ghisolfi si giocano l’argento e il bronzo: il riccioluto Schenk incassa il top al secondo tentativo e si mette in tasca il secondo posto, precedendo Ghisolfi.

Il Duello finale

Il Duello Lead, come anticipato, ha visto salire sul gradino più alto del podio gli austriaci Jakob Schubert e Jessica Pilz, seguiti in seconda posizione dai duellanti Michael Piccolruaz e Vita Lukan.

Tra gli uomini la lotta per il terzo e quarto posto è tra un sorprendente Filip Schenk (scivolato in semifinale) e l’esperto climber ceco Martin Stranik. Quella del gardenese Schenk è stata un’azione in progressione, ha tenuto sotto controllo Stranik all’inizio e poi ha sferrato il colpo vincente: salta l’ultimo appiglio e va a prendersi così la medaglia di bronzo, davanti a Stranik. Ed ecco il mitico Duello finale per assegnare le medaglie più preziose. L’austriaco Jakob Schubert contro il gardenese Michael Piccolruaz, un duello leggendario tra ex coinquilini e compagni di allenamento, la situazione perfetta che sognava tanto Piccolruaz alla vigilia dell’evento, secondo lo scorso anno dietro a Ghisolfi. Schubert, primo già nel KO Boulder, è apparso imbattibile scalando con una semplicità mostruosa. Piccolruaz ci crede fino alla fine, ma scivola e deve inchinarsi davanti all’impresa stratosferica del bronzo olimpico Schubert.

La lotta al femminile per il terzo e quarto posto ha visto duellare la coreana Seo Chaehyun, prima nel pomeriggio nella prova KO Boulder, assieme all’azzurra Camilla Moroni, vice campionessa del mondo Boulder. Chaehyun ha dimostrato tutta la sua maestria e con un tempo che poteva essere da finalissima chiude al terzo posto e Moroni scivola al quarto posto. Il pubblico è in fermento per la finalissima tra la slovena Vita Lukan e l’austriaca Jessica Pilz, vincitrici a pari merito del Trofeo Rock Master 2021. Le due sono vicinissime, scalano in fotocopia i 25 metri a strapiombo della parete Lead. La finale è al cardiopalma e rimangono appaiate fino all’ultima presa: per soli 4 decimi ha la meglio Pilz sulla Lukan.

Tirando le somme e guardando al futuro…

Vincono la classifica generale che somma i punteggi delle prove KO Boulder e Duello Lead Jakob Schubert e, a pari merito, Jessica Pilz e Seo Chaehyun, un ex equo per l’austriaca come nel 2021.

Angelo Seneci aveva già preparato due trofei Rock Master, dopo lo storico pari merito dell’anno scorso. Stefano Tamburini, presidente del comitato organizzatore Rock Master 20.20 soddisfatto ha commentato: “Il bilancio è positivo, abbiamo avuto qualche problema e timore con le condizioni meteo nel tardo pomeriggio. Ma direi che è stato un grande spettacolo con degli atleti come sempre di altissimo livello. Un grosso applauso anche al pubblico, che nonostante il tempo ha presidiato e sostenuto l’evento. Abbiamo in mente qualche novità che contiamo di concretizzare l’anno prossimo, speriamo sia l’anno giusto”.

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