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Cenge attrezzate e odore di liquirizia. L’avventura di ciechi e ipovedenti sui Cammini

Il sentiero che sale al Lago della Duchessa, sul confine tra il Lazio e l’Abruzzo, include un tratto non banale. Dopo i primi tornanti tra i faggi della Val di Fua, il tracciato supera una ripida scarpata di roccette. Consente di uscire dal tratto scabroso una cengia di quattro o cinque metri, attrezzata con una catena metallica. Un passaggio senza difficoltà tecnica, ma che richiede sicurezza di piede e attenzione. Per il sentiero della Duchessa, e per la cengia, qualche giorno fa è passata una comitiva speciale. Insieme a Luca Gianotti, ideatore del Cammino dei Briganti e fondatore della Compagnia dei Cammini, c’erano Dario Sorgato, fondatore della onlus Noisy Vision, letteralmente “Visione rumorosa”, e un’altra dozzina di escursionisti. 

Quattro componenti della comitiva erano non vedenti, altri quattro ipovedenti. Gli altri non erano accompagnatori professionisti o infermieri, ma semplici camminatori coinvolti dagli organizzatori, informati sulla composizione del gruppo, e che si sono messi a disposizione con entusiasmo. I tredici escursionisti, per una settimana, hanno percorso il Cammino dei Briganti, sul confine tra la Marsica e il Reatino. A marzo, una camminata analoga si era svolta tra i borghi, i muri a secco, le spiagge e i ventosi altopiani del Salento, l’estremità della Puglia.

Lavoro come guida ambientale escursionistica da trent’anni, ma per me, come responsabile del gruppo, queste sono state delle esperienza nuove e impegnative” spiega Luca Gianotti. “Ho dovuto capire quali sono i tratti del sentiero (sassi instabili, buche, rocce…) che pongono problemi a chi non vede, o vede poco”. Anche imparare la posizione corretta è fondamentale. Sui viottoli larghi e comodi chi non vede ti cammina accanto, appoggiandosi alla tua spalla o al tuo braccio. In salita o in discesa il non vedente ti segue, tiene le mani sul tuo zaino, percepisce quando fai un passo verso l’alto o verso il basso. Per loro è normale, e hanno un equilibrio ottimo” prosegue Gianotti. 

L’esperienza di Dario Sorgato e dei suoi amici di Noisy Vision è iniziata sei anni fa sulla Via degli Dei, il cammino che scavalca l’Appennino da Bologna a Firenze. Un’esperienza che si può scoprire da vicino grazie a un video postato dall’associazione su You Tube. Un altro, da qualche giorno, racconta il Cammino dei Briganti. 

Sono nato a Padova ma vivo da una decina di anni a Berlino, sono ipovedente e ipoudente, per me l’esperienza dei cammini è fondamentale” spiega Dario, che qualche anno fa ha risalito le valli nepalesi del Khumbu fino al campo-base dell’Everest. Concluso il Cammino dei Briganti, Dario Sorgato è ripartito subito, per camminare sulla Via Francigena tra la Toscana e il Viterbese. Quando lo abbiamo raggiunto al telefono si stava riposando dalle fatiche della giornata sulla piazzetta di Radicofani, ai piedi dei boschi del Monte Amiata. La Val d’Orcia è una meraviglia per gli occhi. Intorno a chi cammina si alternano campi e boschi, qua e là compaiono torri e borghi, la piramide del Monte Amiata domina il sentiero. Nel gruppo con cui sto camminando ci sono una ragazza cieca dalla nascita, e un cinquantenne che ha perso la vista da vent’anni, ma ricorda cos’è un paesaggio. Spiegare cosa si vede è difficile, ed è un esercizio profondamente poetico” prosegue Dario. 

Non vedenti e ipovedenti vogliono che gli racconti quel che vedi, sul Cammino dei Briganti una ragazza continuava a chiedermi l’altezza degli alberi che incontravamo. Bisogna imparare a raccontare, bisogna non essere pedanti, un trek come questo è un’esperienza che ti coinvolge molto dal punto di vista emotivo” racconta Luca Gianotti. 

Chi non vede, o vede molto poco, utilizza di più gli altri sensi. “Sentire il vento, o accorgersi che una farfalla ti vola accanto aiuta a capire dove sei” sorride Dario Sorgato. “Mentre camminavamo tra Lazio e Abruzzo un escursionista mi ha detto che sentiva odore di liquirizia. Ho guardato e intorno a noi c’erano delle piante di elicriso, che ha quell’odore. Ma io non me n’ero accorto” continua Luca Gianotti. 

Noisy Vision ha 220 soci molto attivi, presenti in ogni parte d’Italia. La Compagnia dei Cammini è uno dei più importanti organizzatori italiani di trekking. Il confronto tra queste due realtà, iniziato l’anno scorso, è diventato concreto in Salento, e poi lungo il Cammino dei Briganti. E ha aiutato entrambi a capire. Nel nostro logo e nelle nostre bandiere c’è il giallo, il colore che gli ipovedenti riescono a distinguere meglio. Io però, con Noisy Vision, non ho voluto creare un’associazione di categoria, non mi piace la logica del “tu non vedi e io ti aiuto”. La nostra proposta è inclusiva, e riguarda 60 milioni di italiani” spiega ancora Dario Sorgato.

Per il trek del Salento e il Cammino dei Briganti i posti disponibili sono finiti in poche ore, nei prossimi mesi proporremo esperienze inclusive più lontane come la Rota Vicentina, sulle rive dell’Oceano Atlantico, in Portogallo, e un cammino nel deserto, in Marocco. In futuro questi viaggi diventeranno una sezione del nostro catalogo” continua Luca Gianotti. Le guide della Compagnia dei Cammini, come racconta ancora Gianotti, chiedono di non relegare i non vedenti e gli ipovedenti in uscite costruite apposta per loro, ma di inserirli nei gruppi di camminatori “normali”, insieme ai quali sono in grado di camminare senza problemi. In qualche caso, un camminatore vedente può avere più problemi di un ipovedente o di un cieco, per esempio se soffre di vertigini.   

Ho un approccio positivo e gioioso alla vita, in questo i cammini mi aiutano molto, vorrei che organizzare e accompagnare questi viaggi, in futuro, diventasse il mio lavoro. Continuiamo con condivisione e buonsenso” prosegue Dario Sorgato di Noisy Vision. 

Prossima tappa, alla fine di giugno, un’ascensione alla Capanna Margherita del Monte Rosa da parte di due guide alpine, due guide ambientali e due persone con problemi alla vista. Uno di questi sarà Dario. Con lui, sul ghiacciaio del Lys, salirà Pompea Fiorini, un’escursionista non vedente di Roma. Buon cammino!   

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