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A Roma, davanti a Mattarella, le celebrazioni dei 100 anni dei Parchi del Gran Paradiso e d’Abruzzo

Un secolo fa, da Pescasseroli e dai suoi boschi di faggio, è iniziata una storia di straordinaria importanza per l’Italia e non solo. Lo stesso, qualche centinaio di chilometri più a nord, è accaduto tra Cogne, Ceresole Reale e i ghiacciai dell’unico “quattromila” che si alza interamente in territorio italiano. 

Venerdì 22 aprile, per festeggiare la Giornata della Terra, l’Italia delle istituzioni, insieme a quella che lavora per la natura protetta, si è riunita all’Auditorium “Ennio Morricone” di Roma per festeggiare i primi 100 anni di vita dei Parchi nazionali del Gran Paradiso e d’Abruzzo, Lazio e Molise. E’ stato un incontro formale e ad alto livello, come dimostra la presenza in prima fila del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ma è stata anche una grande festa, alla quale hanno partecipato decine di sindaci con la fascia tricolore, volti storici dell’ambientalismo come Fulco Pratesi e Luigi Boitani, i presidenti e i direttori di molte altre aree protette nazionali e regionali. In platea, oltre a guardiaparco, ricercatori e funzionari delle due aree protette festeggiate, anche alcune guide alpine valdostane e piemontesi con le loro divise della festa. 

Ad aprire l’incontro del 22 aprile all’Auditorium è stato Gianpiero Sammuri, presidente di Federparchi, che ha snocciolato una dopo l’altra le impressionanti cifre delle aree protette italiane. I 24 parchi nazionali, i 135 parchi regionali, le 400 riserve naturali dello Stato o di altro tipo coprono il 20% del paese, attirano (sono dati precedenti alla pandemia) 27 milioni di visitatori ogni anno, danno lavoro a 105.000 persone. Dati altrettanto interessanti arrivano dalle 30 aree marine protette istituite fino a oggi nel Mar Ligure, nel Tirreno, nell’Adriatico e nello Jonio    

Italo Cerise, presidente del Parco del Gran Paradiso ha celebrato nel suo intervento il rapporto tra le Alpi Graie e l’Appennino centrale (“siamo lontani ma simili”), ha ricordato i ricercatori, i funzionari e i guardiaparco che hanno lavorato duramente in passato (“siamo tutti figli del loro lavoro”), ha invitato tutti noi a “lasciare un ambiente migliore di come lo abbiamo trovato”. Giovanni Cannata, presidente del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha celebrato l’intuizione di Erminio Sipari e degli altri promotori del Parco, e ha proseguito parlando di “cento anni di alti e bassi”, e sottolineando il ruolo fondamentale dei parchi per sostenere i territori più fragili e spopolati. Ilaria Fontana, sottosegretario alla Transizione Ecologica, originaria di Cassino alle porte del PNALM, ha ricordato che, nel febbraio del 2021, la tutela dell’ambiente è formalmente entrata nella Costituzione italiana. 

Un breve video ha portato i partecipanti dalle valli dello stambecco e dell’orso marsicano alle foreste popolate da grizzly e bisonti del Parco americano di Yellowstone, che quest’anno festeggia i suoi primi 150 anni di storia. Cam Sholly, soprintendente della magnifica area protetta al confine tra il Montana e il Wyoming, ha fatto gli auguri ai due parchi italiani, e ha ricordato che tutte le aree protette del mondo hanno davanti le medesime sfide. A riempire di contenuti l’evento dell’Auditorium di Roma hanno provveduto gli interventi dell’economista Valeria Costantini e del botanico Stefano Mancuso. La prima, sfruttando la forza della ragione, ha sottolineato il valore economico delle aree protette, che forniscono al pianeta fertilità del suolo, resistenza al riscaldamento del clima e miglioramento del capitale umano.

Mancuso, in un racconto emozionante, è partito dalla prima foto della Terra dallo spazio scattata cinquant’anni fa dagli astronauti dell’Apollo 8, e poi ha snocciolato una serie di cifre preoccupanti e poco note. Dal 1970 fino a oggi, ha spiegato, il numero degli animali presenti sulla Terra si è dimezzato, e oggi il loro 96% del totale è formato da esseri umani o da specie di allevamento. “Il 22% di territorio protetto che abbiamo raggiunto in Italia è un buon risultato, ma per essere ottimisti sul futuro del pianeta occorre arrivare al 50%” ha concluso. 

Tutti i presenti speravano in un intervento del Presidente Mattarella, e qualcuno degli oratori che si sono susseguiti sul Palco lo ha invitato esplicitamente a farlo. Il Capo dello Stato ha preferito restare ad ascoltare, ma la sua presenza alla cerimonia è stata un messaggio di grande importanza per gli uomini e le donne del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, per i loro colleghi del Gran Paradiso, e per tutti gli amministratori pubblici italiani. Le aree protette sono un tassello fondamentale del Paese, e sono destinate a rimanerlo in futuro.  

Nei giorni successivi, sempre all’Auditorium di Roma, si sono tenuti altri convegni dedicati alle “buone pratiche” dei Parchi (sabato 23) e alla conservazione dell’orso marsicano e dello stambecco (domenica 24), le due specie-simbolo del PNALM e del PNGP. Sabato sera si è tenuto un concerto dell’Orchestra nazionale dei Conservatori italiani diretta da Alessandro Cadario. Sono state eseguite musiche di Felix Mendelssohn, Anton Zimmermann, Giovanni D’Aquila e Franz Joseph Haydn. Il corno delle Alpi, suonato da Carlo Torlontano, ha ricordato il rapporto tra i due parchi centenari e la montagna. Sabato e domenica il Villaggio dei Parchi, all’esterno delle sale dell’Auditorium, ha fornito e attività di educazione ambientale al pubblico (informazioni su tutti gli eventi sui siti www.100anniparchi.it, www.parcoabruzzo.it e www.pngp.it). Gli operosi festeggiamenti per i 100 anni dei primi due Parchi nazionali italiani proseguiranno il 17 e il 18 giugno a Scanno, nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, con un convegno sulla tutela dell’orso marsicano. Nei mesi successivi, e nei primi mesi del 2023, altri eventi si terranno a Cogne e a Ceresole Reale, sui due versanti del Gran Paradiso, e in tutti gli altri parchi italiani.  

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Un commento

  1. Ma quale intervento doveva fare il Mattarella? Non ha MAI fatto un discorso per ricordare e sottolineare l’importanza dell’ambiente e del paesaggio in cui viviamo.Come tutti i politici, vivono come se la questione ambientale non esistesse.Vanno solo a presenziare come da copione.Chissà se avrà capito cosa si celebrava ?!

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