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Alla scoperta del panda rosso, il “cugino” himalayano del panda bianco e nero

Dagli abitanti di Artico e Antartico agli animali della savana, passando per il Grand Canyon, la Foresta amazzonica e chi più ne ha più ne metta, se c’è un merito che va attribuito ai film di animazione è quello di averci fornito con facilità insegnamenti sulla fauna del mondo, con particolare attenzione alle specie più fragili. Dal pesce pagliaccio Nemo all’indimenticabile leone Simba de “Il re Leone”, dai pinguini (e lemuri) di Madagascar a Baloo, orso labiato del “Libro della Giungla”, solo per citarne alcuni, sono numerosi gli animali in via di estinzione sui quali nei decenni è stata richiamata l’attenzione di piccoli e grandi. E nel corso del tempo la lista delle specie a rischio si allunga ed emergono nuovi personaggi. Tra gli ultimi arrivati, merito della pellicola del 2022 “Red” della Disney Pixar, troviamo il panda rosso. Un panda rosso? Ma i panda non sono bianchi e neri? Il panda rosso ha ben poco a che fare col panda gigante, è una specie a sé, che abita tra le montagne dell’Himalaya e di cui si sa relativamente poco.

Cos’è un panda rosso?

Il panda rosso non è un panda “classico” con una anomalia cromatica del pelo. Si tratta di una specie distinta, la Ailurus fulgens, mentre il “cugino” più noto, il panda gigante o panda maggiore, quello bianco e nero per intenderci, appartiene alla specie Ailuropoda melanoleuca (David, 1869). Quest’ultimo appartiene alla famiglia, intesa in termini tassonomici, degli orsi (Ursidae), il panda rosso no. Risulta infatti essere l’unico rappresentante della famiglia degli Ailuridae, che rientra nella superfamiglia dei Musteloidea, all’interno della quale ritroviamo mammiferi presenti anche nelle nostre zone, quali procioni, puzzole, donnole o lontre.

Per distinguerlo dal cugino “gigante” è anche noto come panda minore. In Cina è menzionato anche come volpe di fuoco e, vi sveliamo una curiosità: se avete sempre pensato che l’animale simbolo del browser Mozilla Firefox fosse una volpe, vi siete sbagliati, è un panda rosso.

Effettivamente somiglia a una volpe o a un procione dal manto rosso. In termini di dimensioni varia tra gli 80 e i 110 cm di lunghezza (coda compresa) e pesa tra i 3 e i 6 kg (gli esemplari maschi pesano generalmente un po’ di più delle femmine). La pelliccia è soffice, rossastra, con macchie bianche sul muso, mentre le zampe sono di un colore marrone scuro-nero. Molto particolare è la coda che, rossa anch’essa, mostra sei anelli di colore più chiaro, sul giallo. Una caratteristica che lo aiuta a mimetizzarsi tra gli alberi, ricordando un po’ i licheni.

Altra caratteristica che lo accomuna al “cugino” è il fatto che il panda rosso sia molto solitario. Va alla ricerca di simili soltanto in fase di accoppiamento.

Dove vive

Anche il panda minore vive in Asia, nella regione a Sud delle montagne dell’Himalaya, tra le foreste temperate di India, Nepal, Bhutan, Cina e Myanmar. In termini di quota, si ritrova distribuito tra i 2000 e i 4000 metri.

Il panda rosso mangia il bambù?

La risposta è sì. E difatti presenta, come il “cugino” bianco-nero, degli artigli robusti, curvi e semi-retrattili che aiutano nell’afferrare i rami. Al pari del panda gigante dispone di un “falso pollice”, che altro non è se non un’estensione dell’osso del polso. Non si ciba naturalmente solo di bambù, diciamo per 2/3.

Pur essendo un carnivoro, presenta una alimentazione ricca di vegetali, frutti, fiori, radici, occasionalmente si ciba anche di insetti, uova, larve e piccoli mammiferi. Per andare a caccia di cibo preferisce la notte, mentre di giorno tendenzialmente dorme, in tane realizzate sugli alberi. Mentre dorme assume una posizione molto particolare: si stende su un ramo e lascia le zampe a penzoloni. Talvolta attorciglia la coda attorno al corpo fino a coprire gli occhi, così da proteggersi dalla luce.

Una specie a rischio estinzione

Il numero di esemplari della specie non è noto con certezza, ma secondo stime della IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura) sarebbero circa 10.000. L’esistenza del panda rosso è posta in serio pericolo da due fattori: disboscamento e caccia. Quest’ultima rappresenta un problema in particolare in Cina e in Myanmar, a causa della credenza secondo cui la sua pelliccia porti fortuna.

Nei Paesi che ospitano la specie sono stati avviati programmi di conservazione, coordinati nell’ambito della Red Panda Network, associati a campagne di sensibilizzazione e attività di ricerca diffuse in tutto il mondo, anche in Italia. Facendo un salto sul sito della rete (https://redpandanetwork.org/) è possibile scoprire di poter essere utili anche da casa in questa sfida collettiva a supporto della volpe di fuoco, adottandone a distanza un esemplare. In onore del piccolo mammifero, la Red Panda Network ha istituito una Giornata Internazionale a lui dedicata, che si celebra annualmente nel terzo sabato di settembre.

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