I leopardi delle nevi non amano decisamente la vicinanza dell’uomo e, anche se sofferenti, anche se in difficoltà, non è affatto facile intervenire in loro aiuto. Lo sanno bene i soccorritori, autori del complesso salvataggio di un esemplare nella provincia cinese del Qinghai.
Come riportato dai media cinesi, il felino è stato avvistato il 30 gennaio scorso, in evidente stato di affaticamento, disteso su una piattaforma salina del lago salato di Feicui, nella prefettura autonoma mongola e tibetana di Haixi, noto anche come “lago di smeraldo” per l’intenso colore delle sue acque.
I testimoni hanno immediatamente allertato la polizia, che alla vista dell’animale in condizioni di salute precaria ha ipotizzato una ingestione di acqua salmastra. Il lago era un tempo un sito di estrazioni minerarie, che hanno causato l’incremento della componente minerale delle acque.
Per catturare e condurre in salvo il leopardo i poliziotti hanno impiegato 6 ore, a una temperatura di -10°C. Nonostante la spossatezza, il felino è rimasto vigile e per istinto ha cercato, seppur con difficoltà, di allontanarsi dai suoi salvatori.
Dal momento che la città di Mangya, che ospita il lago, non dispone di strutture mediche idonee a trattare simili situazioni, il leopardo delle nevi è stato trasferito a Golmund nel corso della notte e sottoposto a un trattamento di emergenza. All’indomani l’animale manifestava segni vitali stabili. Tornerà in natura non appena avrà completato la fase di recupero.
Ricordiamo che il leopardo delle nevi sia riconosciuto come specie vulnerabile dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature) e in Cina sia una specie protetta a livello nazionale. Salvare un esemplare, anche un solo esemplare, è dunque un atto estremamente importante per la salvaguardia del fantasma delle montagne himalayane.
