Località di montagna

San Martino di Castrozza, dove la natura incanta

Le pareti delle Pale di San Martino caratterizzano in modo unico il territorio di San Martino di Castrozza che, se in estate si presenta come una meta perfetta per escursioni, trekking, vie ferrate e scalate su percorsi storici, in inverno regala tutta l’emozione di una vacanza sulla neve nel cuore delle Dolomiti.

Sono 60 i chilometri di piste dove divertirsi godendo della vista sulle cime delle Pale di San Martino e del Lagorai, ma anche anelli per lo sci nordico che permettono un’immersione totale nell’ambiente. Tracciati su cui non è raro incontrare Tommaso Giacomel, astro nascente del biathlon italiano che, quando non è impegnato con le competizioni internazionali, ama trascorrere il suo tempo sulle piste di casa, tra i boschi silenti d’inverno e in quota con le pelli di foca, alla ricerca della sua curva perfetta.

Tommaso, sull’ultimo numero dello Speciale Outdoor ci hai parlato dell’estate tra le Pale di San Martino. Oggi ci racconti l’inverno…

“Durante la stagione invernale le nostre montagne diventano una cornice magica in cui poter vivere ogni tipo di attività, dallo sci in pista a quello alpinistico. Dal fondo, alle ciaspolate nei boschi.”

Tu sarai sicuramente tra gli assidui frequentatori degli anelli per il fondo, giusto?

“Quando sono a casa sempre! Abbiamo 30 chilometri di tracciati su cui poterci sbizzarrire ogni giorno. Le mie preferite sono le piste di Passo Cereda dove, tra i vari percorsi, si trovano tracciati molto tecnici e impegnativi. Non a caso qui vengono ospitate regolarmente le finali dei Campionati Italiani Assoluti e alcune tappe della competizione. Se invece voglio fare un allenamento più tranquillo vado a Imèr dove si trovano un paio di piste tra i 2 e i 3 chilometri e un facile campo scuola ad anello di circa 600 metri. Oltre a questi, il centro fondo di San Martino di Castrozza con diversi tracciati, più o meno facili, che si infilano nel bosco di abeti regalando, a volte, il piacevole incontro con qualche animale della foresta.
Infine, a Passo Rolle e al Lago di Calaita, si trovano due percorsi con difficoltà minime, ma che godono di scenari impareggiabili con protagonista il Cimon della Pala, la nostra montagna simbolo. E’ curioso come la stessa montagna, se vista da due punti diversi, risulti irriconoscibile. Nel primo caso il classico profilo che gli vale il soprannome di “Cervino delle Dolomiti”, nel secondo la vista nel suo intero sviluppo orizzontale.”

Per chi invece cerca azione esiste qualche possibilità?

“Da piccolo mi divertivo un sacco sulle piste da discesa, che regalano sempre grandi emozioni. 60 chilometri di piste tra San Martino di Castrozza e Passo Rolle, adatte ad ogni tipo di esperienza. Esci da casa, infili gli sci ai piedi e inizi a divertirti su piste perfettamente preparate dagli addetti ai lavori. Sciare sul “Carosello delle Malghe” ti permette inoltre di unire il piacere dello sci a quello della gastronomia, gustando i prodotti tipici nelle strutture “vista Dolomiti” durante le frequenti giornate di sole. In più, da questa stagione, sarà possibile scoprire il “dietro le quinte” degli impianti, un’iniziativa molto curiosa.”

Cosa intendi?

“Si chiama “Ski Backstage all’Alpe Tognola” e consiste nello scoprire il mondo che si cela dietro a una discesa in pista. Un po’ come se si andasse dietro al palcoscenico di un teatro durante uno spettacolo. Un curioso tour alla scoperta dei segreti di un mestiere poco narrato, per i più curiosi come me una vera e propria avventura tra impianti di risalita, piste, cannoni e gatti delle nevi.

I romantici possono invece sperimentare l’emozione di sciare alle prime luci dell’alba o al tramonto, grazie all’esperienza offerta da “Trentino Ski Sunrise” e “#Enrosadiratime”. Due iniziative che si tengono sui rifugi in quota regalando panorami mozzafiato uniti a colazioni e aperitivi con prodotti tipici e di produzione locale.”

Ma, togli una curiosità anche a noi, è vero che gli impianti di San Martino di Castrozza sono a impatto zero?

“Assolutamente si! L’intera skiarea San Martino di Castrozza-Passo Rolle si trova all’interno del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e sia d’estate che d’inverno cabinovie, funivie e seggiovie funzionano tutte a energia idroelettrica, la stessa che viene utilizzata anche per mettere in azione i cannoni della neve. L’attenzione all’ambiente e al risparmio energetico e delle risorse è uno dei motivi in più per sciare con il sorriso tra le Pale.”

… continua a leggere sullo Speciale Outdoor inverno allegato al numero 114 di Meridiani Montagne.

L’escursione consigliata

Sci alpinismo sulla Cima Castellazzo

Località: Primiero

Partenza: Passo Rolle [parcheggio impianti di risalita]

Arrivo: Passo Rolle [parcheggio impianti di risalita]

Dislivello: 486 m

Durata: 2 h

Lunghezza: 7 km

Difficoltà: BS

Informazioni: www.outdoor.sanmartino.com

Descrizione: dal parcheggio si sale a bordopista fino a raggiungere la Capanna Cervino (2082 m). Poco dopo si devia sinistra, procedendo in direzione nordest. Si punta all’ampio avvallamento situato fra il Monte Castellazzo, a sinistra, e Cima Costazza, a destra. Quindi si scende leggermente e si piega a sinistra prendendo a seguire verso nord, lasciandosi la cima sulla sinistra fino a portarsi alle pendici del versante nord del Monte Castellazzo. Valutando bene la situazione del manto nevoso si prosegue senza percorso obbligato, traversando a sinistra e risalendo con stretta serpentina fino a raggiungere il ripiano superiore posto a nordovest della cima. Si punta quindi alla visibile cima, che garantisce sempre un panorama mozzafiato sulle Pale di San Martino. Dalla vetta si scende brevemente lungo il percorso di salita. Valutando le condizioni della neve si piega a sinistra per scendere lungo il versante sud fino tornare alla Capanna Cervino e quindi al punto di partenza.

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Un commento

  1. Castrozza deriva dal latino”castrum”:accampamento o fortezza , avamposto militare.In seguito vi fu un “ospitale “gestito da Frati ..uno tra tanti antesignani dei rifugi che accoglievano i viandanti impegnati in trasferte spossanti .
    Giacigli di paglia puzzolente e minestre di fave secche
    Amalia Edward ne parla in “Cime inviolate e valli sconosciute .
    In filmetti di serie b-c improntati alle prime esperienze sciatorie& pecoreccio amatorie invece qualche comicastro equivocava intenzionalmente, e li definiscono pure film cult. rivalutati dalla critica.

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