Ambiente

In un lontano passato anche in Antartide vi erano foreste

Antartide, il continente più meridionale e inospitale del Pianeta. Se sul primo punto non sussistono dubbi, a meno di teorie terrapiattiste, sul secondo gli scienziati invitano a essere cauti: in un lontano passato, laddove oggi troviamo distese ghiacciate, vi erano rigogliose foreste pluviali temperate.

Quanto passato? Stiamo parlando del Cretaceo, periodo che si estende tra circa 140 e 65 milioni di anni fa, era in cui sulla Terra si assiste al proliferare dei rettili – tra cui i dinosauri – , di insetti, molluschi, alla comparsa dei primi mammiferi e delle angiosperme, ovvero le piante con il massimo grado di evoluzione, in grado di produrre fiori veri e semi protetti dal frutto. Un periodo dunque di grande evoluzione che precede la celebre estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene, avvenuta circa 65,95 milioni di anni fa probabilmente a causa dell’impatto di un asteroide o di una cometa.

La scoperta di antiche radici tra i ghiacci antartici

A rivelare la presenza sul continente di ghiaccio di antichi boschi verdi è una ricerca condotta nel 2020 da un team internazionale nella regione occidentale dell’Antartide, a circa 900 km dal Polo Sud, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature in un paper dal titolo “Temperate rainforests near the South Pole during peak Cretaceous warmth”.

Il Cretaceo medio, come si legge nell’abstract dell’articolo, rappresenta uno dei periodi più caldi degli ultimi 140 milioni di anni, a causa di elevati livelli di anidride carbonica atmosferica che raggiunsero circa le 1000 parti per milione (oggi siamo attorno alle 400 ppm). A causa di scarsi reperti geologici provenienti dalle regioni a Sud del circolo polare antartico, a lungo la scienza si è domandata se il ghiaccio polare potesse esistere anche in tali condizioni ambientali. La risposta è giunta, almeno in parte, da una campagna di trivellazioni condotta nell’area della piattaforma di ghiaccio antartica occidentale, che ha portato i ricercatori a recuperare, scavando fino a 30 metri di profondità nel fondale marino, campioni di sedimento risalenti per l’appunto al Cretaceo.

Cosa ci dicono tali sedimenti? Che a una paleolatitudine di 82° Sud, nel periodo Turoniano-Santoniano (tra 92 e 83 milioni di anni fa) fosse presente una foresta pluviale temperata. Nel corso dello studio è stata rilevata all’interno dei campioni raccolti la presenza di un intreccio di radici fossili, intatto e lungo circa 3 metri, inglobato in una matrice di fango pietrificato, all’interno del quale sono inoltre presenti pollini e spore.

E il ghiaccio c’era già?

Si è proceduto alla elaborazione di modelli di simulazione climatica per ricostruire il clima dell’epoca. Ciò che è emerso è che, per avere condizioni di umidità e temperatura idonee allo sviluppo di simili foreste a una tale latitudine, dovessero essere presenti in atmosfera concentrazioni di CO2 pari a 1120-1160 ppm, in assenza di grandi superfici ghiacciate. La presenza del ghiaccio polare è difatti cruciale, in virtù della capacità riflettente (albedo), nel “raffreddare” l’atmosfera nonostante la presenza di alti livelli di anidride carbonica.

La temperatura media sulla zona occidentale dell’Antartide, in particolare a livello delle coste, si stima che fosse al tempo di circa 12°C. Come dichiarato dal coordinatore dello studio Johann Klages dell’Alfred Wegener Institute di Bremerhaven (Germania), la temperatura media annuale era sostanzialmente similare a quella attuale del Nord Italia.

L’intreccio di radici scoperto nel reperto risulta essere estremamente simile “a quello che potreste trovare se andaste a trivellare in una foresta vicino casa vostra”, aggiunge Klages, chiarendo quanto le foreste del Cretaceo fossero in fondo simili a quelle moderne. Principale differenza era rappresentata dagli abitanti a zonzo. “Con alta probabilità in questo ambiente vivevano insetti e dinosauri. In un ambiente che li lasciava al buio per almeno 4 mesi a causa della notte polare.”

Una immagine davvero distante da quella che abbiamo avuto finora dell’Antartide che ci conferma, ancora una volta, quanta storia sia immagazzinata nelle profondità di quei ghiacci che stiamo perdendo a ritmi sempre più elevati.

Un breve documentario sulla foresta antartica

Vi consigliamo la visione di questo breve documentario realizzato da Nature che mostra le immagini della scannerizzazione del reperto antartico. Immagini spettacolari che mostrano, andando in profondità nel fondale marino, il punto di transizione tra sabbia e radici dell’antica foresta.

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