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Il Buco di Viso chiude per l’inverno

La prima neve d’autunno e le temperature in picchiata segnalano che sia ora di prepararsi all’inverno. E così arriva il momento della tradizionale chiusura del Buco di Viso, il traforo più antico delle Alpi. Quest’anno l’accesso dal versante francese è stato chiuso il 12 ottobre.

Annualmente l’apertura viene sigillata con assi di legno, così da evitare nel corso dei mesi invernali, il verificarsi di accumuli all’interno della struttura, con potenziali danneggiamenti.

I lavori, come riporta il Parco del Monviso in un post Facebook di annuncio della chiusura, “sono stati effettuati da tre operai forestali della Regione Piemonte, due di stanza in valle Po e uno in valle Varaita”.

Il traforo, che mette in collegamento le località di Crissolo, sul versante italiano, e Ristolas, sul francese, era stato riaperto nella stagione estiva a fine giugno per la 531esima volta nella storia. “Quest’anno c’è poca neve – dichiarava in tale occasione Anselme Roux, custode del Refuge Viso – , è stato piuttosto facile trovare l’ingresso rispetto agli anni precedenti”. 

Una storia lunga 6 secoli

Lo storico tunnel delle Alpi Cozie fu realizzato a una quota di 2882 metri nel 1400 con uno scopo preciso: favorire il commercio tra il Marchesato di Saluzzo e il Regno dei Valois, evitando il passaggio nel territorio nemico deiSavoia.

Noto anche come Buco delle Traversette (in riferimento al Colle che si trova poco più in alto), si estende per 75 metri che possono oggi essere percorsi soltanto a piedi. Ma all’epoca fu costruito con l’intento di diventare un passaggio per i muli delle carovane mercantili. Il cunicolo è infatti largo 2 metri e alto altrettanto.

Smise di servire come via commerciale nel 1601, con l’annessione del Marchesato di Saluzzo al Ducato di Savoia. La “nuova vita” del traforo ebbe inizio nel 1907, quando fu riaperto dopo ingenti interventi di restauro. La riapertura più recente, a seguito di ulteriori lavori di messa in sicurezza, è avvenuta nell’ottobre 2014.

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Un commento

  1. Mi sa tanto che poi, dopo i lavori stagionali,dagli zaini escono cibi nutrienti e bevande dissetanti..i riti vanno consacrati!.

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