Alpinismo

Alpinista disabile sulla vetta del Breithorn

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CERVINIA, Aosta — Un alpinista affetto da paraparesi spastica è salito in vetta al Breithorn la scorsa settimana. Si chiama Stefano Melani, ha 45 anni ed è un impiegato comunale di Scandicci. E’ il suo primo 4mila, ma non è la prima volta che il fiorentino affronta imprese di questo tipo: l’anno scorso ha compiuto infatti la traversata del Monte Bianco.

Ha impiegato in tutto 6 ore e 10 minuti, di cui 3 ore e 40 minuti a salire e 2 ore e 30 a scendere. Melani, lo scorso 8 luglio, ha scalato il monte Breithorn nel gruppo del Monte Rosa insieme alla guida Max Gianchini di Courmayeur. Ha salito la via normale italiana, che parte dal Plateau Rosà dalla stazione di arrivo della funivia proveniente da Cervinia, a circa 3.450 metri.
 
"Scalare oltre i quattromila metri è diverso che farlo attorno ai tremila – ha dichiarato l’alpinista – è molto più tecnico e impegnativo, abbiamo dovuto fare i conti con la fatica, il vento e il freddo. Abbiamo affrontato un dislivello di 741 metri, con una pendenza massima, nell’ultimo tratto di 600 metri, attorno al 35-45 per cento. Arrivati in cima la soddisfazione è stata grande, al momento impareggiabile. Ho baciato la vetta dei miei primi quattromila metri".
 
Nel luglio dell’anno scorso Melani aveva compiuto la traversata del Monte Bianco, sempre accompagnato da Gianchini. Era andato dall’Aguille du Midi a 3842 metri sul versante francese fino a punta Helbronner, sul lato italiano a 3462 metri. Un’impresa davvero ammirevole viste le sue condizioni fisiche.
 
L’alpinista di Scandicci infatti, è affetto da paraparesi spastica, una malattia abbastanza rara e poco conosciuta d’origine genetica, che comporta una spasticità più o meno importante soprattutto agli arti inferiori e quindi un disagio nel camminare. Un disagio che però non gli ha impedito di realizzare sogni d’alta quota.
 
"Come abbiamo già fatto gli anni scorsi – ha detto Melani – anche nei prossimi mesi organizzeremo iniziative assieme all’assessorato allo Sport di Scandicci, per far conoscere le sfide e i protagonisti dell’alpinismo". Anche se sicuramente le sue imprese vanno ben al di là dell’interesse alpinistico.
 
 
Valentina d’Angella

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