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“Everest: il grande mistero”. Chi ha scalato per primo il Tetto del Mondo?

Il 29 maggio 1953 Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay Sherpa toccano la vetta dell’Everest. Saranno acclamati dal mondo come i conquistatori del Tetto del Mondo. Lo sono ancora oggi, e lo saranno fino a prova contraria. Gli anni passano ma è difficile abbandonare l’idea che, forse, qualcuno prima di loro, abbia toccato quota 8848 metri (oggi 8849 m). Due personaggi di cui conosciamo bene nome, cognome e storia: George Mallory e Andrew Irvine.

Il mistero dell’Everest

L’8 giugno 1924 i due alpinisti britannici sferrano il loro attacco alla vetta. Improvvisamente una bufera di neve investe la piramide sommitale, impedendo a  Noël Odell, intento a osservarli dal campo V, di seguirne ulteriormente la salita. Non faranno mai ritorno al campo base, e nessuno saprà dire se siano morti prima o dopo aver raggiunto la vetta. 

Il mistero nel corso dei decenni ha affascinato il mondo alpinistico e sono state numerose le spedizioni volte a trovare risposta alla domanda insoluta. Vi consigliamo a tal proposito di vedere il documentario Everest: il grande mistero” (2020, 110′), prodotto per Discovery Channel dalla MAK Pictures e disponibile in lingua italiana su Prime Video. Il racconto della spedizione organizzata da Jake Norton nel 2019.

Jake Norton, poliedrico alpinista, regista, scrittore statunitense, ha partecipato nel 1999 a quella che può essere definita come spedizione di maggior successo – seppure non abbia risolto il problema di chi abbia salito per primo l’Everest – attorno al mistero di Mallory e Irvine. Insieme a Conrad Anker, Dave Hahn, Andy Politz e Tap Richards è stato infatti protagonista del ritrovamento del corpo di Mallory. 

Il corpo, riverso a pancia in giù 8170 metri, non fornisce alcun dettaglio che possa raccontare cosa sia accaduto. Unica speranza resta il ritrovamento della macchina fotografica di Irvine. Il mistero dell’Everest è oggi il mistero di Irvine, ed è sulle sue tracce che Norton, accompagnato da un team di alpinisti esperti, è tornato nel 2019.

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3 Commenti

  1. La risposta è semplice: Reinhold Messner e Peter Habeler nel 1978 perchè i primi senza uso di ossigeno che, come tutti quelli che sono saliti alle alte quote sanno, riduce la più alta montagna del mondo a un 6000 m.

    1. Completamente d’accordo, inoltre bisogna ritornare vivi al campo base per dire di aver riuscito una scalata, Mallory e Irving non sappiamo se sono saliti in cima per primi ma di sicuro (purtroppo) non sono arrivati al campo base per raccontarlo.
      Cordialmente

  2. NON RIESCO A COMPRENDERE PERCHE’ SI CONTINUI PERIODICAMENTE A MENARE IL CAN PER L’AIA CON QUESTA STORIELLA TRITA E RITRITA SECONDO LA QUALE MALLORY ED IRVINE POTREBBERO ESSERE SALITI IN CIMA ALL’EVEREST. LA REALTÀ E’ UN’ALTRA, CHIARA ED INOPPUGNABILE, PER CUI SAREBBE FINALMENTE ORA DI PIANTARLA CON QUESTE MINCHIATE!
    SE NON ERRO, FU CHIESTO UN PARERE ALL’ILLUSTRE E MITICO REINHOLD MESSNER, IL QUALE, SULLA BASE DELLA SUA RICONOSCIUTA ED INOPPUGNABILE “SCIENZA” ED ALTRETTANTO INOPPUGNABILE ESPERIENZA, (TRA L’ALTRO AVEVA SALITO IN SOLITARIA IL VERSANTE NORD, EFFETTUANDO UNA VARIANTE ALLA VIA DI SALITA), DICHIARÒ CHE, A QUEI TEMPI, E A QUELLA QUOTA E CON I MEZZI DI ALLORA, SAREBBE STATO PRATICAMENTE IMPOSSIBILE SALIRE IL SECOND STEP CHE DA TANTI ANNI ORAMAI È ATTREZZATO CON UNA SCALETTA FISSA E PURE CON DELLE CORDE FISSE, RETAGGIO DI VECCHIE SPEDIZIONI.
    INOLTRE SUPERATO IL SECOND STEP, LA VIA PER LA VETTA È ANCORA LUNGA ED INSIDIOSA, NE SA QUALCOSA IL GRANDE HANS KAMMERLANDER, IL QUALE EFFETTUO’ UNA SALITA VELOCISSIMA, SEGUITA DA UNA ALTRETTANTO VELOCE DISCESA CON GLI SCI.

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