Trail running

Gambe d’acciaio e bastoncini in bamboo, i segreti dei record di Manuel Merillas

Il suo nome ha fatto il giro del mondo quando, lo scorso agosto, si è preso prima il Monte Bianco e poi il Monte Rosa. Manuel Merillas, trailrunner spagnolo, ha sfilato per un soffio il record di salita e discesa lungo la via normale italiana al Monte Bianco prima detenuto da Marco De Gasperi mentre ha letteralmente abbattuto quello di Franco Collé alla Capanna Margherita.

Classe 1991, atleta del team Scarpa, il suo è stato un percorso tutto in salita che l’ha portato nell’olimpo dello skyrunning. Faccia da ragazzino e sorriso stampato in volto, due gambe d’acciaio e tanta voglia di mettersi in gioco con quella semplicità che lo fa amare e distinguere dagli altri. Avete visto il suoi bastoncini?

Manuel, in montagna spiccano subito i tuoi bastoncini: sono di bamboo!

“Si, me li costruisco da solo. Sono leggeri, resistenti, robusti ed ecologici. Sono facili da realizzare, costano zero Euro e il materiale per costruirli me lo forniscono le stesse montagne.”

I due record al Monte Bianco e al Monte Rosa ti hanno offerto una grande popolarità, quando hai deciso di provarci?

“È dal 2015 che penso a queste sfide alpine, anche se il mio primo pensiero si è sempre rivolto al Cervino. Poi quest’anno non sono riuscito a trovare le giuste condizioni per provare il record di velocità mentre il Bianco era in ottimo stato. Così sono andato direttamente a Courmayeur e ci ho provato. Il Monte Rosa era invece la mia terza opzione quindi, una volta in Valle d’Aosta, ho deciso di provarci.”

Il Cervino invece, rimane un sogno?

“Quest’anno non è stato possibile, soprattutto per le condizioni con molta neve in cima. Ci proverò più avanti, se tutto va bene la prossima estate.”

Parliamo della tua passione, quando hai scoperto la corsa in montagna?

“Prima è arrivata la passione per la montagna. Sono nato e cresciuto nel piccolo centro di Valseco, in Spagna, e il mio tempo lo spendevo per la maggior parte in montagna aiutando i miei genitori con il bestiame. Amavo stare a contatto con la natura selvaggia e fin dai primi ricordi per me la montagna è sempre stata il luogo della felicità, dove ritrovare il mio senso di libertà. Solo dopo ho scoperto la corsa in montagna. Quando avevo 17 anni ero già rapido e, nel giro di poco, sono diventato un alpinista veloce.”

Cosa provi mentre corri?

“Un senso di libertà e connessione con l’ambiente che sto attraversando.”

Montagna e record sono due parole che, unite, creano sempre polemica. Cosa ne pensi?

“Ci troviamo in un momento in cui qualunque cosa tu faccia troverai sempre persone in grado di criticarti. Le montagne sono per tutti e ognuno ha il suo modo di godersela. Se puoi farlo con la corsa, perché no?”

Quanta preparazione tecnica, mentale e fisica c’è dietro una tua prestazione?

“Molti anni. La mia giornata è dedicata all’allenamento, all’alpinismo e a un sacco di dislivello. Ogni settimana di solito faccio tra i 10mila e i 16mila metri in positivo per essere preparato e in forma nei confronti degli obiettivi che mi pongo. Più il percorso è tecnico, più sono motivato a fare bene.”

Come tieni sotto controllo la sicurezza?

“È impossibile avere sempre tutto sotto controllo, cerco di ridurre al minimo tutti i rischi. È importante che ciascuno sia consapevole dei propri limiti. Bisogna sapere fin dove poter spingere e con quale intensità, quando si va oltre può arrivare il pericolo. Alla fine, l’esperienza è un fattore molto importante.”

Ci riveli un tuo sogno, oltre al Cervino ovviamente?

“Non ancora.” (ride)

Ci lasci con una frase o un motto che ti rappresenta?

“Se fai solo quello che sai fare, non sarai mai più di quello che sei ora.”

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. DOVEROSA PRECISAZIONE: FAI DA TE E SOLO BAMBOO, NON BAMBOO FORATO CON
    ALL’ INTERNO CANNA DI FIBRA DI CARBONIO O COMPOSITO, CHE COSTANO UN OCCHIO.NELLO ZAINETTO MI PORTERI UN PICCOLOROTOLODI NASTROADESIVORINFORZATOIN FIBRA DI VETRO,,,A VOLTE IL BAMBO
    SI SFIBRA SENZA SPEZZARSI ED OCCORE UN PRONTO SOCCORSO PER TENERE LE FIBRE ATTACCATE.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close