Località di montagna

E-bike in Valle d’Aosta, quando il motore unisce

“Ti permette di fare cose altrimenti impossibili”. È questo il mantra che ripetono gli appassionati di bici che si sono avvicinati al mondo delle e-mountain bike, le biciclette a pedalata assistita. Come le classiche muscolari ti permettono di superare anche i tratti più sconnessi ma, quando la fatica inizia a farsi sentire ti offrono un grande aiuto. Permettono anche a chi non è allenatissimo di raggiungere luoghi dai panoramici unici godendo appieno delle emozioni che offre la bicicletta.

“Nel territorio valdostano, con le sue lunghe salite, ha un grande successo” racconta Edoardo Peccoz, che della mountain bike ha fatto il suo lavoro. “L’e-bike aiuta le persone a stare insieme. Si può fare un gruppo con persone a differenti livelli di allenamento e ognuno può godere del percorso senza trovarsi nella condizione di dover rinunciare alla gita”.

Edoardo, cos’è una e-mountain bike?

“Essenzialmente è una mountain bike che, grazie all’aiuto di un motore elettrico, ti accompagna nella pedalata alleviando la fatica e permettendoti di raggiungere posti che con poco allenamento non potresti raggiungere.”

Per esempio?

“Propongo subito un itinerario che da vivere con la bici a pedalata assistita è veramente piacevole. Partendo da Ville Sur Sarre, frazione di Sarre, si può raggiungere il rifugio Mont Fallère, alle pendici dell’omonima cima. La prima parte del percorso si sviluppa su asfalto, quindi si prede la strada sterrata che in una manciata di chilometri raggiungere la struttura. Con una bici classica sarebbe una salita per persone con un ottimo allenamento di fondo, così diventa il piacere di una gita domenicale con la famiglia.

In più dal rifugio si gode di uno splendido panorama sulla Grivola, sulla valle centrale e sul maestoso Monte Bianco.”

Prima dicevi che permette anche a chi è poco allenato di raggiungere la sua vetta. La bici a pedalata assistita è solo per chi non ha l’allenamento oppure no?

“Assolutamente no! Grazie a questi mezzi anche chi è molto allenato può sfruttarne le capacità, magari abbinandoci altri sport. Ci sono atleti che in tarda primavera usano le e-bike per raggiungere le ultime nevi. In estate le si possono usare per raggiungere le falesie dove arrampicare. Altri ancora le utilizzano per allungare gli allenamenti, per passare più tempo in sella, o per fare salite che altrimenti sarebbero veramente impensabili, come da Gressoney al Passo dei Salati. La salita presenta rampe al 27 percento che sarebbero veramente impraticabili con una muscolare. Ci riescono solo in pochissimi. Con la e-bike diventa un percorso fattibile che tutti possono fare senza mai scendere dalla sella.”

Il Passo dei Salati è anche punto di partenza per una gara di Enduro a cui partecipano anche atleti con le e-bike…

“Esatto, la “Enduro 333” che si tiene a fine agosto. Dal Passo dei Salati affronta 2700 metri di dislivello negativo in 50 chilometri di percorso. Una gara molto tecnica quasi tutta off road con single track, tratti di strada poderale e alcuni asfaltati. Non basta solo saper scendere, ma bisogna anche destreggiarsi in salita. È un evento agonistico, ma permette di attraversare i villaggi della Valle del Lys scoprendo scorci storici e angoli meno noti, ma di grande suggestione, del nostro territorio. Il finale è nel pieno centro di Pont Saint Martin, dove si arriva dopo aver attraversato il caratteristico ponte romano.

Con l’e-bike hai una maggiore difficoltà nell’affrontare i tratti tecnici avendo una bici più pesante, ma in salita e nei tratti pianeggiati riesci a tenere sempre un ottimo ritmo riuscendo a goderti il panorama sulla catena del Monte Rosa. Un bel percorso che consiglio anche come semplice tour da fare tra amici.”

… continua a leggere sullo Speciale Outdoor Estate, in allegato al numero 111 di Meridiani Montagne.

L’escursione consigliata

Tour ai piedi del Monte Rosa
Località: Gressoney-Saint-Jean
Partenza: Gressoney-Saint-Jean [1385 m]
Arrivo: Gressoney-Saint-Jean [1385 m]
Dislivello: 2500 m
Durata: 8 h
Lunghezza: 70 km
Difficoltà: difficile
Informazioni: www.lovevda.it

Descrizione: dal piazzale del cimitero di Gressoney prendere sulla destra attraversa il fiume e seguire il sentiero n. 15 fino a Gressoney-La-Trinitè. Proseguire in direzione di Staffal. Salire verso Sant’Anna e il Colle di Bettaforca attraverso la strada degli impianti. Ora in discesa raggiungere la fraz. Alpe Ciarcerio per scendere ancora verso Frachey. Proseguire in direzione di Saint Jacques dove, sulla sinistra, attraversato il torrente si inizia a salire verso l’imbocco del Ru Courtod. Il sentiero si trova in prossimità dell’Alpe Varda. Seguire tutto il Ru fino ad arrivare al Colle di Joux. Scendere per il sentiero che taglia i tornanti della strada asfaltata fino a Brusson. Proseguire su asfalto fino a Estoul e raggiungere il parcheggio di inizio delle escursioni. Seguire la strada bianca, poi sentiero, che porta al Colle Ranzola. Con il segnavia n. 3 scendere verso Gressoney. Arrivati all’asfalto girare a sinistra e raggiunge il parcheggio del Castel Savoia. Prendere il sentiero della Regina fino alla svolta verso destra che in breve discesa porta al lago Gover. Quindi proseguire verso il centro di Gressoney.

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3 Commenti

  1. …non bastavano i rifugi raggiungibili in auto e tutti gli impianti che tappezzanno Alpi, Dolomiti ed Appennini?!? E-bike = non voglio fare fatica, altrimenti sudi e arrivi dove altri non arrivano (perché non vogliono fare fatica e sudare). Prossima invenzione supporto gambe elettrico per tenere il passo in montagna. SOB. Grande articolo, complimenti!

  2. Non basta avere tempo e salute, e poterli usare per andare in montagna, no, vogliamo sempre di più, e che sia più comodo possibile. Spero che siamo tutti consapevoli del fatto che questa roba scritta sopra è tutto fuorché sostenibilità. La bici a pedalata assistita mangia energia elettrica (Prodotta come?) e le batterie prima o poi si esauriranno e andranno smaltite o forse recuperate, in più l’utilizzo in sterrato ridurrà la vita utile di quei mezzi, che poi diventeranno RIFIUTi. Auguri

  3. Bella, comoda, diverte e costosa, la e- mountain bike é il suv delle bici. Permette a tanti, troppi, di raggiungere mete che diversamente non potrebbero raggiungere. Il problema, soprattutto, è che queste bici hanno incrementato i passaggi lungo i sentieri con conseguenze erosive che si vedranno nei tempi futuri. Hanno gomme “aggressive” e vengono usate in discesa come bici da downhill o enduro. Andrebbero usate con buon senso lungo gli sterrati in quota evitando discese in velocità lungo i sentieri.

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