Località di montagna

Fotografare la Valle d’Aosta, Marco Spataro si racconta

Basta allacciare gli scarponi e aver voglia di mettersi in cammino per scoprire la vera anima della Valle d’Aosta. Con oltre cinquemila chilometri di sentieri che vanno dal fondovalle alle cime più alte della Regione sa conquistare chiunque, sia l’atleta in cerca di dislivello che l’appassionato in cerca di un’immersione nella natura. Anche gli appassionati di fotografia, come accaduto a Marco Spataro fotografo outdoor e guida alpina della Val d’Ayas. “La passione è arrivata naturalmente vivendo tra le montagne della Val d’Ayas” ci spiega. “Ricordo ancora la gioia quando a dodici anni mio padre mi ha portato sul Monte Bianco per festeggiare il bicentenario della prima salita”.

Marco, toglici subito una curiosità. È bello fotografare la Valle d’Aosta?

“Bellissimo! La varietà di panorami offerta dalle varie valli, ma anche dalla fasce altitudinali che si possono attraversare offre location perfette per ogni scatto. Io faccio foto quasi esclusivamente in Valle proprio per questa caratteristica. Spesso scelgo la Val d’Ayas, un territorio che si presta molto bene.”

Come mai?

“Ci troviamo ai piedi del Monte Rosa, una della valli più large della Regione. I suoi sentieri permettono di accedere comodamente a valloni di grande fascino paesaggistico. In poche ore di camminata si passa dai boschi ai panorami aperti di Tremila facili e alla portata di molti escursionisti come il Testa Grigia sullo spartiacque tra Val d’Ayas e Valle del Lys. Più facile, ma di uguale bellezza, lo Zerbion. Dalla cima si possono osservare tutte le maggiori cime della Valle d’Aosta come il lontano Monte Bianco e il vicino Cervino. Un panorama a 360 gradi condito dai piacevoli incontri con gli stambecchi, i veri padroni di questo territorio.”

Qual è una delle tue gite preferite?

“Ci sono due laghi non molto distanti da casa mia dove mi piace salire per allenarmi, o anche solo per godere dell’alba o del tramonto. Uno è l’incontaminato Lago Perrin, bello specchio d’acqua naturale che può essere interessato da un giro ad anello con partenza da Champoluc, oppure posto tappa intermedio prima di proseguire verso il Monte Perrin o la Gran Cima. Entrambe le salite si svolgono su tracce di sentiero e sono da consigliare a escursionisti esperti. Una volto raggiunto il punto più alto è notevole il colpo d’occhio sul lago sottostante e sulle montagne che fanno da sfondo.

Il mio preferito rimane però il Lago Lechien. È molto piccolo ma veramente suggestivo. Quando ti siedi sulla sua sponda hai davanti il massiccio del Rosa con la Gobba di Rollin, il Breithon Centrale e l’Orientale, la Roccia Nera e il Polluce.”

… continua a leggere sullo Speciale Outdoor Estate allegato al numero 111 di Meridiani Montagne.

L’escursione consigliata

Laghetto Lochien

Località: Val d’Ayas

Partenza:  Mandrou [Ayas, 1835 m]

Arrivo: Lago Lochien [2230 m]

Dislivello: 395 m

Durata: 2 h

Difficoltà: facile

Informazioni: www.trekkingvda.com

Descrizione: partenza dal villaggio di Mandrou a 1835 metri. Dalla chiesetta si sale all’interno della frazione. Poi si imbocca il sentiero principale nei pressi di un’ancora (ca Zena) e successivamente il primo bivio (3F) sulla destra che oltrepassa il Ru cortaud. Possibilità di passare nei pressi dell’agriturismo la Tchavana con breve prolungamento dell’escursione. Dopo una mezz’oretta di cammino si attraversa una strada poderale e ci si inoltra all’interno del bosco in salita, senza ulteriori deviazioni, fino a sbucare nei pressi del laghetto con vista mozzafiato sull’intera catena del Monte Rosa e del Cervino. Possibilità di discesa a ritroso lungo lo stesso percorso, oppure sul lato opposto verso l’alpe Nana lungo il proseguimento del sentiero 3F che raggiunge poi l’Alta Via numero 1 che scende fino a Saint Jacques.

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