Rifugi

Vandalismo al Rifugio Ezio Orsi in Val Curone

I gestori: "Uno spettacolo triste per chi ama la montagna e crede nei valori del rifugio"

A pochi giorni di distanza dal caso del rifugio Talamini a Vodo di Cadore, giunge notizia di un secondo atto di vandalismo a danno di un rifugio. Protagonista della seconda incresciosa vicenda verificatasi nelle scorse settimane, è il Rifugio Ezio Orsi di Fabbrica Curone (AL), ubicato a quota 1397 metri in Val Curone nell’Appennino Ligure. Struttura realizzata nel 1974 alle falde del monte Ebro grazie all’iniziativa di Ezio Orsi, socio del CAI di Tortona, e attualmente gestita dalla Associazione Amici Monte Ebro. Sono stati proprio alcuni gestori, saliti in quota, a rendersi conto che qualcuno si fosse introdotto nel rifugio, sfondandone una finestra, e lasciando evidenti segni del proprio passaggio.

“Uno spettacolo triste”

“Purtroppo lo scorso weekend alcuni gestori saliti al rifugio per visita di routine si sono trovati di fronte ad uno spettacolo triste – si legge nel post di denuncia apparso nei giorni scorsi sulla pagina Facebook del rifugio – , sia per chi ama la montagna che per chi crede nei valori che il rifugio rappresenta. Tra l’11 Gennaio e il 28 Febbraio, qualche vandalo ha sfondato la finestra, è entrato e ha passato almeno un giorno e una notte dentro alla struttura consumando cibo e bevande, sporcando dappertutto, rovinando l’interno del rifugio e per finire, andandosene lasciando il rifugio aperto non prima di aver rubato quei pochi oggetti di valore che c’erano al suo interno“.

“Una cosa così ci fa rabbia e ci rende molto tristi – commentano i gestori – . Per questo motivo chiediamo a tutti i nostri amici di convivere questo messaggio per capire se qualcuno avesse visto qualcosa di sospetto in quel periodo di tempo. Chiedo a voi amici escursionisti che se qualcuno avesse notato qualcosa di anomalo o sospetto in questo lasso di tempo non esiti a contattarci. Noi continueremo ad amare la montagna e a prenderci cura del nostro bellissimo rifugio come sempre. Vi aspettiamo quando finalmente arriveranno momenti migliori”.

Gara di solidarietà a sostegno dei gestori

“Non importa quanto sia il danno, a quello sono certo porremo rimedio con la solidarietà di molti – si legge nel messaggio di Ezio Giungato, il presidente del CAI Tortona, tra i commenti al post Facebook dei gestori – . Nel vandalizzare il rifugio non si colpisce solo la struttura materiale o la proprietà privata, si disprezza il lavoro, l’impegno, la determinazione di tanti volontari CAI, amici e appassionati che hanno creduto e credono tutt’ora nella valorizzazione e promozione del territorio. E il Rifugio è punto di riferimento ed emblema delle montagne di casa nostra. Il CAI di Tortona è non solo vicino agli ” Amici del Monte Ebro” ma con loro oltremodo coinvolto nell’intento di ridare alla Struttura la dignità e l’importanza che merita, come dovere morale e di riconoscenza, per la storia che ha rappresentato e che di sicuro ancora rappresenterà”.

Un pensiero condiviso da molti e convertitosi in breve tempo nell’avvio di una raccolta fondi a sostegno dei rifugisti.

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2 Commenti

  1. Sempre lieto e ben accolto, con l’offerta di un buon thé caldo, dopo 50km durante le Porte di Pietra.
    Chi fa queste cose ovviamente non ha l’idea di cosa sia un rifugio.
    Magari un giorno ne avrà bisogno e troverà chiuso.

  2. E’solo una delle tante strutture diventate terra di nessuno, in buona compagnia di caserme e vecchi ospedali… magazzini , capannoni , parcheggi di zone industrialeli notturna terra di nessuno o meglio di loschi.Ho trovato foto di interni di ospedali e caserme, che se lasciati come erano al momento della chiusura, dovrebbero essere restati almeno intatti.Invece..wc divelti, fili elettrici rubati, vetri sfondati, piastrelle lel staccate..erbacce, feci, bottiglie rotte, mucchi di carbone e pareti annerite dal fumo, persino schedari sparsie bruciacchiati conancora cartelle di documenti.Poi a volte viene in mente di riutilizzare le strutture ed allora occorre spendere per costosi restauri, mentre sarebbe costato meno garantire una sorveglianza con telecamere o con guardie, almeno si guadagnerebbero la pagnotta al posto del reddito di cittadinanza.
    Se e’ alla balia di vandali il centro di citta’ frequentate, figurarsi dove e’ solitario, comodo e ben fornito.Piu’che indignarsi , chiedere testimonianze di passaggi anomali, servirebbe sorvegliare in presenza con turni di guardia..alla maniera degli Alpini in caserma o polveriera.Purtroppo e’scomodo ma a estremi mali, estremi rimendi.

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