Outdoor

“In molti hanno iniziato quest’anno”, la Valle d’Aosta a ritmo di ciaspole

Questo è l’anno delle ciaspole, strumento amato quanto odiato che in questa strana stagione invernale registra record di vendite. Sono quasi introvabili, uno degli oggetti più richiesti del momento. Merito delle abbondanti precipitazioni nevose e della voglia di vivere e respirare aria fresca che ci pervade in queste giornate di grande incertezza. “Tanti valdostani hanno iniziato a ciaspolare proprio in questo periodo” ci racconta Flavio Dalle, Guida Escursionistica Naturalistica che sulle pagine dello Speciale Outdoor Inverno allegato al numero 108 di Meridiani Montagne (attualmente in edicola) ci svela gli angoli più suggestivi della Valle d’Aosta invernale. “Le ciaspole permettono un contatto lento con il territorio. Ti immergi, letteralmente, al suo interno per poi navigare alla scoperta di ambienti e luoghi dall’aspetto ovattato” continua. “In Valle d’Aosta, quando si cammina nei boschi, alle volte capita qualche incontro fortunato con gli animali”. I panorami spaziano dal Monte Bianco alla Gran Becca offrendo “possibilità di compiere piacevoli escursioni dal grande impatto visivo. La ciaspolata al rifugio Bonatti, in Val Ferret, è sicuramente una delle più suggestive”.

Flavio, durante le sue gite guidate tra boschi e pendii della Vallée, accompagna bambini, ragazzi e adulti verso la scoperta del territorio nella sua veste più elegante. “In realtà quest’anno ho fatto ben pochi accompagnamenti” ci confida. “Senza la possibilità di accogliere turisti dalle altre Regioni mancano i clienti”. La maggior parte dei local non cerca una guida per ciaspolare nella propria valle, anche se è sempre importante ricordare che prima di lanciarsi in gite impegnative bisogna avere alle spalle un minimo di preparazione, non solo fisica. “Spesso si ha la sensazione che non ci siano problemi o rischi” spiega Dalle. “Nella realtà bisogna prestare molta attenzione, al pari dello scialpinismo. È importante conoscere l’ambiente e saper valutare le condizioni. Prima di partire per una gita va sempre consultato il bollettino valanghe e magari fare una telefonata a chi si trova sul territorio per avere un riscontro diretto. Da non dimenticare poi Artva, pala e sonda, strumenti fondamentali per l’autosoccorso”.

Due itinerari dallo Speciale Outdoor Inverno

(Lo trovate in allegato al numero 108 di Meridiani Montagne)

CIASPOLE

L’anfiteatro di Champlong

Località: La Magdeleine

Partenza: La Magdeleine

Arrivo: La Magdeleine

Dislivello: 587 m

Durata: 2 h 30 min

Difficoltà: WT2 Escursione con racchette da neve

Informazioni: www.lovevda.it

Descrizione: da La Magdeleine proseguire in auto fino al primo curvone a destra. Imboccate la strada di fronte a voi e continuate per circa 1 km. In corrispondenza del primo tornante a destra lasciate l’auto. Con le ciaspole seguire la strada. Alcuni tornati portano in quota e al colle. Una breve salita e un tratto rettilineo in leggera discesa conducono al bivio sulla sinistra per Chamois. Continuare a destra fino al Col Pilaz. Da qui si prosegue verso l’alpeggio Charey damon (30 min), quindi un ultimo strappo conduce sui dolci pendii della zona di Champlong. I pendii diventano più dolci e sulla sinistra compare il Cervino, elegante piramide di roccia. Ritorno lungo lo stesso itinerario. In alternativa all’altezza del Col Pilaz seguire le evidenti tracce sulla sinistra che portano a una piccola casetta ristrutturata e scendere per gli evidenti pratoni fino a raggiungere la strada in cui avete lasciato l’auto.

CIASPOLE

Les Ors Désot

Località: La Salle

Partenza: Morge [La Salle]

Arrivo: alpeggio di Les Ors a [2100 m]

Dislivello: 380 m

Durata: 1 h 30 min

Difficoltà: WT2 Escursione con racchette da neve

Informazioni: www.lovevda.it

Descrizione: dal parcheggio proseguire per 100 metri. Dopo la curva indossare le ciaspole e prendere sulla destra la strada sterrata estiva. Tenete la sinistra e seguite il percorso che inizia a prendere quota con alcuni tornanti fino a raggiungere alcune baite ristrutturate. Si entra quindi nel bosco di abete rosso. Alcuni tratti più ripidi permettono di salire di quota. Al termine degli alberi si incontrano i pascoli estivi, ricoperti di neve. Li si attraversa a raggiungere l’alpeggio di Les Ors a 2100 metri. Rientro lungo il percorso di salita.

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3 Commenti

  1. Le ciaspole si usano anche su neve dura battuta dove non si sprofonda ? O basterebbero gli scarponi, bastoncini e se proprio occorre con ramponi?

    1. Se la neve è molto dura sono indispensabili i ramponi. Talvolta, se le pendenze non sono eccessive, si possono indossare anche le ciaspole che sono dotate di puntali metallici. Ma soltanto se la superficie non è ghiaccio vivo.

  2. Ho visto gare di corsa podistica con ciaspole..gli atleti agonisti d’elite avevano ciaspolette minimali, poco sporgenti dalle suole delle scarpe da running. Il colmo e’stato vedere , in alcuni anni scarsi di neve, la maratona con ciaspolette su nastro simbolico di neve artificiale spesso pochi centimetri.Dalle ciaspole in legno e corda si e’ passati ad una miriade di modelli, di vari colori, materiali e dimensioni eacessori , compresi modelli da Nordic Walking on snow.Dopo il revival delle racchette proposto da alcuni nostalgici, il business ci si e’tuffato..come per il telemark.
    I veri snob se le costruiscono da soli in laboratorio o improvvisate ..anche con rami di pino.

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