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L’Etna torna a dare spettacolo

Due flussi lavici emersi dal cratere di Sud-Est

L’Etna ha il potere di ammaliare con la sua potenza. Risulta davvero inevitabile restare a bocca aperta di fronte ad ogni suo risveglio. Pur essendo ben coscienti del fatto che il vulcano sia attivo (e lo dimostra spesso) ci meravigliamo di fronte a ogni eruzione come fosse una prima volta. Le immagini circolate tra il 18 e il 19 gennaio sono però davvero eccezionali. Due i flussi lavici emersi nella zona sommitale del vulcano, uno dei quali si è diretto verso Est, all’interno della Valle del Bove, l’altro verso Nord.

24 ore di meraviglia

L’attività vulcanica è iniziata nella mattina di lunedì, come si evince dai comunicati INGV. Ed è proseguita fino alla mattina del martedì. Le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 07:46 del 19 gennaio il rientro dei parametri alla normale attività.

Di seguito vi riportiamo gli aggiornamenti dettagliati dell’INGV per rivivere ora dopo ora la meraviglia che gli abitanti della zona, ma anche da Catania e Taormina, hanno potuto ammirare con i propri occhi.

Il resoconto INGV

18/01/2021 – ore 10:09 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle circa 07:40, le telecamere di sorveglianza mostrano un trabocco lavico prodotto dalla bocca orientale del Cratere di Sud-Est (CSE). Il trabocco si espande sul fianco orientale del CSE in direzione della Valle del Bove, ed al momento il fronte si attesta ad una quota di circa 3000 metri sul livello del mare. Per ciò che riguarda l’attività esplosiva ai crateri sommitali, si osserva un decremento nella frequenza dell’esplosioni stromboliane dal CSE, mentre rimane pressoché invariata l’attività stromboliana intracraterica ai crateri Voragine e Bocca Nuova.

Ore 21:13 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che le analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza dell’INGV-OE mostrano, a partire dalle 20:15, un nuovo trabocco lavico prodotto dal Cratere di Sud Est. Il fronte si dirige in direzione della Valle del Bove e raggiunge una altezza di circa 2900 m. Il trabocco lavico comunicato nell’aggiornamento (ore 10:09) si era infatti arrestato. E’ al momento in atto una intensa attività stromboliana dal SEC.

Ore 21:47 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che è in corso un secondo trabocco sul lato nord del Cratere di Sud Est.

Ore 23:52 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l’intensa attività stromboliana prodotta dal Cratere di Sud Est, descritta nel comunicato precedente, si è repentinamente evoluta in una debole fontana di lava raggiungendo la massima intensità verso le 21:30. Tale attività ha generato una nube vulcanica che si è dispersa verso Est-Sud-Est ed ha formato un deposito di cenere vulcanica sui fianchi orientali del vulcano. Durante l’attività esplosiva è stata infatti segnalata ricaduta di cenere vulcanica a Fleri. L’attività esplosiva è diminuita significativamente a partire dalle ore 22:00 circa.

Per quanto riguarda l’attività effusiva, le telecamere di videosorveglianza dell’INGV-OE mostrano, come comunicato precedentemente, due distinti flussi lavici: uno si dirige verso Est, all’interno della Valle del Bove, mentre l’altro verso Nord. A partire dalle ore 22:00 è stato registrato un rapido decremento del tremore vulcanico e del segnale infrasonico. Verso le ore 22:30 entrambi i segnali hanno raggiunto i livelli che hanno preceduto l’attività eruttiva. I dati di deformazione non mostrano variazioni significative.

19/01/2021 – Ore 07:46 – L’analisi delle immagini delle telecamere di video-sorveglianza dell’INGV-OE mostrano che la nube vulcanica, descritta nel comunicato precedente, non è più presente in atmosfera. Al Cratere di Sud Est permangono sporadiche emissioni di cenere che sono disperse rapidamente dai venti in quota.

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