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Sulle 6 classiche Nord delle Alpi con Priti e Jeff Wright

Tra marzo e luglio 2020, gli alpinisti statunitensi Jeff e Priti Wright hanno realizzato la salita delle 6 classiche pareti Nord delle Alpi. Una bella avventura di coppia iniziata sulla via Heckmair dell’Eiger nel mese di marzo, interrotta improvvisamente dal lockdown imposto dall’espandersi della pandemia di Covid-19. Bimestre che ha visto “chiudere” all’accesso umano le montagne di tutto il mondo, dalle Alpi all’Himalaya. Una pausa forzata che non li ha portati a desistere dal raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Appena è stato loro possibile salire in quota, sono ripartiti nel mese di maggio alla conquista della Nord del Petit Dru (via Allain-Leininger). E inarrestabili, una dopo l’altra, hanno salito a giugno la Nord del Cervino (via Schmid), e a luglio la Cima Grande di Lavaredo (via Comici-Dimai), la Nord delle Grandes Jorasses (sperone Walker) e del Pizzo Badile (via Cassin). Le sei salite sono state raccontate in brevi video, della durata di 4 minuti l’uno, disponibili gratuitamente su Vimeo.

2020, un anno sabbatico

Gli inseparabili coniugi Wright hanno decretato il 2020 come anno sabbatico di coppia. Hanno scelto, per la loro avventura pianificata per un 2020 che si è rivelato decisamente complesso, di rivestirsi del nome di “vagabondi alpini”.

Messo a punto un “itinerario vagabondo” sono partiti per la loro avventura il 31 dicembre 2019, così da dare il benvenuto al nuovo anno con una prima tappa alpinistica in Patagonia. Da gennaio a marzo si sono divertiti a El Chaltén, salendo tra le varie vette anche il Cerro Torre (lungo la Via dei Ragni) e l’Aguja Poincenot (lungo la Whillans-Cochrane). Sono poi partiti alla volta di Chamonix a inizio marzo. In linea teorica avrebbero dovuto portare a termine le 6 classiche nord delle Alpi entro maggio, così da volare a giugno nella Nangmah Valley, in Karakorum. Ma, come anticipato, il lockdown ha scombinato i piani, bloccandoli per due mesi in Francia.

Sarà ora da vedere, nelle prossime settimane, come i due decideranno di rimettere mano all’itinerario, che avrebbe previsto nel mese di ottobre l’approdo in Thailandia, a novembre India meridionale e Sri Lanka, per poi fare ritorno a fine anno nella loro casa di Seattle.

Il racconto di Jeff

“Nel corso di 4 mesi (dal 18 marzo al 20 luglio) – racconta Jeff Wright su Instagram – , con una breve interruzione di 8 settimane in cui siamo rimasti confinati in Francia, io e Priti abbiamo completato le famose 6 classiche nord delle Alpi. Pareti che hanno rappresentato ‘le ultime grandi sfide’ delle Alpi negli anni Venti e Trenta del secolo scorso ed erano la maggiore preoccupazione degli alpinisti dell’epoca. Si tratta di pareti verticali, fredde, ghiacciate, buie ma belle in maniera impressionante.

Tra il 1931 e il 1938, i migliori alpinisti del tempo hanno scovato i percorsi per affrontare ciascuna di esse. Il leggendario alpinista francese Gaston Rébuffat è stato il primo a salire tutte e sei, pubblicandone il racconto nel 1954 nel libro ‘Étoiles et Tempêtes’ (Stelle e tempeste). Nel corso dei decenni, man mano che le attrezzature da arrampicata si sono evolute, quelle che un tempo sembravano inattaccabili pareti mega classiche sono diventate via via più accessibili. Di certo webcam, bollettini meteo, report delle condizioni della via reperibili sul web, aiutano incommensurabilmente i moderni salitori. Sinceramente sarei terrorizzato dal tentare di salire una di queste pareti in mancanza di una solida previsione meteo! I pionieri hanno mostrato una grinta incomprensibile. E nonostante tutto, nella nostra esperienza abbiamo affrontato la luce delle stelle così come tante tempeste.  

Eiger, Cervino e Grandes Jorasses sono noti come “la Trilogia” poiché sono considerate più complesse delle altre tre pareti. Dru, Cima Grande e Pizzo Badile tradizionalmente vengono salite come pura arrampicata su roccia. Tom Ballard le ha salite in solitaria nell’inverno 2014/2015, occasione durante la quale per la prima volta abbiamo sentito parlare di questa collezione di vette. All’inizio l’idea di completarne la salita durante il nostro anno sabbatico è giunta in maniera casuale. Ma in breve tempo è diventata una ossessione”.

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