“Wilderness delle Montagne” Patrimonio UNESCO, la proposta di Da Polenza
Ho letto l’articolo di Stefano Ardito sul ritorno del Messner ambientalista. Ancora una volta Reinhold si è dimostrato, oltre che un grande dell’alpinismo, uno che della montagna interpreta la cultura, la natura e perfino l’imprenditoria, anche nelle (apparenti) contraddizioni.
L’articolo di Stefano mi fa intendere e in qualche modo induce a un’idea formidabile che vorrei fare mia e condividere con tutti i lettori di Montagna.tv: far proclamare la “Wilderness delle Montagne” come Patrimonio intangibile dell’Umanità dall’UNESCO.
Dopo le Dolomiti, la transumanza, i terrazzamenti a vitigno, i pascoli, l’alpinismo, ora anche la Wilderness? Non saranno inflazionati questi “Patrimoni dell’Umanità”? Forse, ma a qualcosa servono. Ne sono convinto.
Sono un’idea che possa diffondere una battaglia di pensiero che può accumunare tutti gli uomini di montagna, dando loro un motivo in più per trasformarsi da alpinisti individualisti, a volte antagonisti, in alleati, figli della stessa passione, dello stesso sentire per le terre alte e la natura. Uomini che parlano e comprendono lo stesso linguaggio della bellezza delle montagne.
Utopia? Credo valga la pena pensarci.
Piena condivisione
D’accordissimo!
L’imprenditoria in montagna di Messner non è apparente, è reale. Per esempio, i SEI musei che fanno parte della rete “Messner Mountain Museum” – (MMM). Lui abita con la famiglia, nel maestoso Castello Juval, di sua proprietà, che è la sede di una vigna, una fattoria biologica, una taverna e un museo. Ogni tanto ha un conflitto con l’ambiente, MA DURA POCO, perché CI RIPENSA E SI RIALLINEA. L’idea della “Wilderness delle Montagne” come Patrimonio intangibile dell’Umanità dell’UNESCO, potrebbe essere interessante, ma c’è il precedente delle dolomiti, riconosciuto nel 2009 come Patrimonio naturali dell’umanità. Non è stato usato a sproposito questo riconoscimento, per come l’ambiente è stato maltrattato?