Arrampicata

Allenarsi in gruppo per migliorare nel boulder

Tra i segreti di un buon allenamento in vista di sfide anche di calibro internazionale, Adam Ondra non ha dubbi: è importante non essere soli. Avere uno o più compagni nel training consente infatti di aiutarsi reciprocamente nel migliorare le proprie performance. La 55esima puntata della serie “Road To Tokyo” è incentrata in particolare sull’allenamento boulder.

Allenarsi con gente forte è essenziale. Diventa una mezza sfida, una esperienza stimolante. Vedendo altri portare a termine dei movimenti che tu ancora non hai compreso come fare è per certo la via migliore per imparare a compierli a tua volta”.

Sono tre le palestre più belle al mondo in cui allenarsi a detta del campione ceco: Innsbruck, Tokyo e la Hangar Bouldering Gym di Brno, che nelle scorse settimane ha ospitato gli Hangar Masters 2020. Competizione internazionale di boulder in cui, come abbiamo raccontato la scorsa settimana, Ondra ha chiuso in seconda posizione, cedendo l’oro al connazionale Martin Stranik.

Allenamento di gruppo nella palestra di casa

L’Hangar Bouldering Gym è un po’ la palestra di casa per Adam ed è qui che ha deciso di pianificare, con il supporto dell’allenatore della nazionale slovena di arrampicata Luka Fonda, una giornata di allenamento congiunto tra campioni. “Spesso intere porzioni di parete sono libere dalle prese e così posso invitare dei tracciatori per realizzare dei percorsi specifici per me, similari a ciò che dovrò affrontare in sfide quali la Coppa del Mondo o i Giochi Olimpici. Oggi i tracciatori e gli allenatori della nazionale slovena stanno preparando dei problemi di boulder interessanti da risolvere appositamente per noi” .

Allenarsi per delle competizioni di boulder di calibro internazionale non è certo una passeggiata. Come spiegato da Luka Fonda, si punta con la spray wall a potenziare resistenza e potenza, ma bisogna anche concentrarsi sul miglioramento di molteplici movimenti, “per cui serve spazio, prese adeguate e buoni tracciatori”.

L’allenamento del giorno sarà concentrato su salti, coordinazione, passaggi su volumi particolarmente scivolosi. Tra i compagni di training di Adam ritroviamo ancora una volta Alberto Gines Lopez. I due si erano già allenati insieme in vista delle qualifiche olimpiche di Tolosa. “In Catalogna, a casa mia, tocca fare 5 ore di viaggio per raggiungere una palestra e allenarmi magari 2 ore. Per allenamenti di un certo livello mi tocca arrivare a Innsbruck o Brno”, racconta il giovane spagnolo.

Avere una squadra di tracciatori a totale disposizione è per gli atleti un sogno che diventa realtà. “Le prese vengono posizionate in un certo modo, ma puoi sempre chiedere di spostarle”, racconta Adam, portando come esempio il caso di un volume posizionato a suo avviso troppo in alto per poterlo raggiungere. “Ho chiesto di abbassarlo e sono riuscito a risolvere il problema. Poi ho chiesto di riportarlo nella posizione originale e, dopo una decina di tentativi, ce l’ho fatta. Una cosa che sembrava irrealizzabile all’inizio”.

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