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Everest: “It’s over”

It’s over”, è tutto finito. È questo il messaggio di Alex Txikon rientrato alla sicurezza del campo base dell’Everest dopo aver abortito il tentativo di vetta in corso.

Stiamo tutti bene…per miracolo! Se avessimo continuato non saremmo tornati indietro vivi. Quasi un metro di neve a C1 e 50 cm sulla via per C3. L‘intero versante del Lhotse stava per scivolarci addosso. Ci sentiamo fortunati per essere riusciti a tornare indietro” commenta l’alpinista basco, che in un audio di ieri raccontava di un distacco di una lastra di neve sotto ai loro piedi e di essersi salvati solo per essere rimasti appesi alla corda.

Troppo pericoloso procedere in queste condizioni. La spedizione di Alex Txikon all’Everest si chiude qui, con i permessi invernali che scadono domani e nessun tentativo ulteriore da portare avanti.

Quota massima raggiunta: 7050 metri. Nonostante l’insuccesso sul Tetto del Mondo, l’inverno di Alex è stato ricco di soddisfazioni in Antartide e sull’Ama Dablam.

Tashi Lakpa Sherpa

Chiude anche la spedizione in velocità di Tashi Lakpa Sherpa, che spiega che la montagna per potersi assestare dopo le nevicate avrebbe bisogno di tre giorni. Ma, per il Nepal (non solo quindi per Denis Urubko) la fine dell’inverno è il 29 febbraio, quindi un nuovo tentativo non sarebbe un’invernale. “Nonostante le difficoltà, il team ha dimostrato il coraggio di affrontare tutto. Questo progetto ci ha mostrato di sognare in grande in futuro” conclude lo Sherpa. Peccato, sarebbe stato un bellissimo risultato.

La rivelazione Jost Kobusch

Anche Jost Kobusch termina la sua avventura solitaria al Tetto del Mondo. L’alpinista tedesco è arrivato ieri al campo base dopo il suo tentativo in quota, dove aveva raggiunto i 7360m sulla cresta ovest. Un risultato impressionante per la sua prima esperienza invernale su un 8000. Ricordiamo poi che Jost era da solo e su una via complicata. Chapeau! Non vediamo l’ora di poterlo seguire in futuro.

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