AlpinismoAlta quota

Jost Kobusch direzione CB. Txikon verso C3, ma poi rientra

Gli occhi degli appassionati di alpinismo sugli 8000 sono al momento puntati tutti sull’Everest, dove sono impegnate le ultime spedizioni invernali della stagione.

Jost Kobousch

Jost Kobousch sta al momento rientrando al campo base, dopo aver trascorso la giornata di ieri a campo 1, a 6000m sul colle del Lho La. Nei giorni precedenti l’alpinista tedesco aveva puntato verso l’alto seguendo una variante più a sinistra rispetto alla via jugoslava del 1979 che sale lungo la cresta ovest. Come avevamo spiegato in precedenza, la decisione è fatta per evitare l’esposizione diretta ai venti e una sezione della parete soggetta a distacchi di valanghe.

In base a quanto raccontato, Jost è riuscito a raggiungere la quota 7360 metri. “Avrei potuto andare oltre, ma il mio intuito mi ha detto di fermarmi”, l’acclimatamento non è sufficiente per forzare ulteriormente. Kobousch è quindi sceso a campo 2, 6850m, e poi ieri sul colle, dove ha trascorso la notte bivaccando sul ghiacciaio non trovando il proprio accampamento. La visibilità in parete nei giorni scorsi è stata infatti molto scarsa, come riportava anche Txikon, a causa delle nevicate.

In base a quello che si può capire, per l’alpinista tedesco l’esperienza dovrebbe concludersi qui. La stagione fredda sta finendo, i permessi invernali nepalesi scadono il 29 febbraio (per scalare oltre è necessario un permesso più caro primaverile) e Kobusch inizia a soffrire di qualche acciacco normale dato dalla stanchezza di una spedizione molto lunga e decisamente sfidante come la sua.

Alex Txikon e Tashi Sherpa

Sulla via normale le cose non vanno meglio. Alex Txikon e compagni si sono svegliati stamattina con l’intenzione di arrivare a campo 3. Il gruppo ha avanzato fino a 6900 metri, per poi rientrare poco fa a campo 2. In base a quello che viene riportato dal campo base, non nevica più, ma soffia vento forte. Non resta che attendere le comunicazioni del basco per sapere a questo punto quale è il destino della sua spedizione.

Impossibile – scrive poco fa Txikon -. 45 cm di neve instabile sul muro del Lhotse rendono l’ascesa a campo 3 troppo pericolosa. Ieri le valanghe ci hanno già causato qualche spavento. Che rabbia, siamo forti e carichi ma le condizioni non ci consentono di continuare! Dobbiamo scendere. Rientrando, attraverseremo di nuovo il fianco del Nuptse e la cascata di ghiaccio. Staremo attenti”.

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