AlpinismoAlta quota

Marc Batard due volte in vetta all’Aconcagua in 72 ore

Prossimi obiettivi pre-Everest: Annapurna e Makalu

Marc Batard sembra entrato a pieno regime nella fase di preparazione per la salita dell’Everest, in programma nella primavera del 2022, per il suo 70esimo compleanno. La scorsa settimana ha infatti raggiunto per ben due volte in 72 ore la cima dell’Aconcagua (6.962 m).

La prima di una serie di vette su cui lo vedremo salire nei prossimi 12 mesi, per poi puntare al Tetto del Mondo. “Ho fatto il viaggio di andata e ritorno dalla vetta per due volte. E posso assicurarvi che le mie capacità ad alta quota ci sono ancora!”, ha raccontato una volta tornato alla base alla rivista francesce Montagnes Magazine. Sulle pendici dell’Aconcagua ha anche avuto modo di incontrare un altro recordman, Nirmal Purja.

Prima di volare in Argentina, Marc ha trascorso per il secondo anno consecutivo, le vacanze di Natale sul Monte Bianco insieme al pakistano Ali Sadpara e del nepalese Pasang Nuru, suoi futuri compagni nell’avventura Everest 2020. Un progetto che, al di là di presentarsi come speciale autoregalo di compleanno, ha una finalità nobile.

L’idea è di utilizzare i media per raccogliere fondi per il progetto di una scuola di formazione per guide alpine in Nepal”. Obiettivo primario è dunque la costituzione della HIMS (Himalaya International Mountain School). Una scuola specializzata nella formazione di guide ad altissima quota con la finalità di ridurre il numero di incidenti.

Dopo l’Aconcagua, Annapurna e Makalu

L’Aconcagua, come accennato in precedenza, rappresenta la prima tappa di una serie di vette su cui l’alpinista francese ha intenzione di salire nel corso dei prossimi mesi. Naturalmente in compagnia di Ali e Pasang.

Il prossimo obiettivo sarà l’Annapurna (8.091 m), a fine marzo. “Volevo fare la via Bonington ma ci sono troppi pericoli oggettivi (caduta massi, valanghe) quindi torneremo sul percorso normale e più sicuro “, ha dichiarato al Montagnes Magazine.

Secondo obiettivo sarà il Pilastro Ovest del Makalu (8.481 m). Una scelta in un certo senso di ripiego, in quanto la meta prescelta per il 2021 era inizialmente il K2. “Penso che preferiremo provare il pilastro occidentale del Makalu. Ne ho un magnifico ricordo (salita in solitaria del 1988 nel tempo record di 18 ore, ndr) e ci sono molti meno pericoli anche se è molto tecnico“.

Due Ottomila che gli consentiranno di arrivare carico di energie alla primavera del 2022, quando finalmente tenterà di salire in vetta all’Everest, senza ossigeno, passando dal versante tibetano per evitare ingorghi estremi.

Salire sul Tetto del Mondo non sarà certo una passeggiata, ma a Batard la volontà non manca. Disporrà inoltre di un importante supporto, quello della professoressa Véronique Billat. Una specialista di grandi prestazioni in età avanzata, che ha seguito in passato il ciclista Robert Marchand, aiutandolo a migliorare la capacità respiratoria per conquistare, nel 2017, il record di 22,547 km percorsi in un’ora all’età di 105 anni.

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