AlpinismoAlta quota

Txikon a Katmandu. Broad Peak: Urubko verso C2. Everest si sale: “Fa dannatamente freddo”

Terminata l’avventura in Antartide, Alex Txikon è atterrato a Katmandu dove si è incontrato con il resto del gruppo, arrivato via terra, con cui affronterà la spedizione all’Ama Dablam (6.814 m).

Durante questa prima fase il basco proverà ad arrivare in vetta all’estetico 6000 nepalese, con lui un folto gruppo: Óscar Cardo e Jonatan García, Ramón Portilla, Sergio Pérez, Francisco Miguel Fernández, Alejandro Albacete, David Javega, Jesús Morales, José Manuel Zapata e Francisco Hurtado , Félix Criado, Íñigo Gutiérrez e i nepalesi Pasang Sherpa e Chhepal Sherpa.

La salita servirà ad Alex Txikon, Oscar Cardo e Jonatan García come acclimatamento per la vera sfida invernale: l’Everest. Per l’alpinista spagnolo sarà il terzo tentativo dopo averci provato negli inverni 2016-17 e 2017-18. In entrambi i casi era riuscito ad arrivare attorno a campo 4, circa 8000m, prima di essere fermato dal vento.

Broad Peak

Anche al Broad Peak c’è movimento. Il gruppo composto da Denis Urubko, Don Bowie e Lotta Hintsa ha dormito a campo 1, allestito a 5800m durante la scorsa rotazione. Per l’alpinista russo è la seconda notte in quota, mentre per i suoi compagni è la prima.

Oggi sono tutti in movimento e si aspetta di sapere se sono riusciti a fissare campo 2. In realtà, Urubko e Bowie hanno lavorato sulla via già ieri fino a 6100 m, un’operazione non facile dato che le corde vecchie sono tutte sotto al ghiaccio.

Il meteo è abbastanza stabile fino a sabato notte, con venti in rinforzo. È previsto l’arrivo di una bufera di neve da domenica.

Everest

Il Tetto del Mondo non è fermo ad aspettare l’arrivo di Alex Txikon, ma è indaffarato con il tedesco Jost Kobusch che oggi è in parete, ai 6000 metri del colle del Lho La, accesso alla cresta ovest, via scelta dall’alpinista per la sua solitaria. L’ultimo commento di Jost prima di lasciare il campo base per andare in parete è stato: “Fa dannatamente freddo“.

Il meteo a 6000m, la quota dove si trova ora Kobusch, dovrebbe reggere fino a domenica, poi sono previsti venti forti inizialmente attorno ai 60-70 km/h per poi aumentare fino a 80-100 km/h entro venerdì. Se vi sembra tanto, in vetta si raggiungeranno sferzate sino a 180 km/h.

Gasherbrum

Simone Moro e Tamara Lunger sono inarrestabili, grazie anche il lavoro di acclimatamento e allenamento fatto prima di partire. Anche ieri hanno proseguito lavorando sulla traccia sul ghiacciaio del Gasherbrum e continueranno anche oggi.

La giornata (di ieri, ndr) è iniziata con temperatura a -28° alle 8:30 di mattina, orario in cui ci siamo preparati e successivamente partiti per continuare il complicato lavoro di trovare la via attraverso il ghiacciaio del Gasherbrum. Da un paio di giorni stiamo lavorando nella sezione più alta e complicata del ghiacciaio. Crepacci e seracchi giganteschi e ovunque sembrano impedirci di avanzare, ma anche oggi siamo riusciti a rubare altri 300 metri verso il plateau sommitale che non sembra assolutamente immune da sorprese e sbarramenti” scrive Moro.

Rimane stanca Tamara, che però ha deciso di non riposare per sfruttare il meteo favorevole: “Oggi toccava di nuovo a me ed è stato veramente pesante, il terreno è complicatissimo e tante volte camminiamo convinti in una direzione, ma dopo un po’ dobbiamo di nuovo ritornare indietro. Sperando che presto riusciamo ad arrivare al campo 1”.

Anche i due alpinisti hanno ancora massimo 48 ore di azione, poi saranno coinvolti, come i dirimpettai al Broad Peak, dal maltempo in arrivo in Karakorum. Venti forti e neve costringeranno Simone e Tamara ad uno stop, che speriamo sia utile per la Lunger per ritrovare la forma ottimale.

 

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6 Commenti

  1. Io ieri sono salito da Pinzolo (770m) al Doss del Sabion (2080m)… 1.300m di dislivello in invernale di cui gli ultimi 700m sulla neve.
    Posso essere citato nel prossimo aggiornamento?

  2. Perché voi “esperti” come nessuno in fatto di 8000 invernali, criticate solo le dichiarazioni di Simone? Siete voi patetici.

    1. Molti perchè sono “tifosi” di Nardi e hanno deciso di lanciare contro Moro la guerra santa dopo i noti dissapori del Nanga Parbat. Altri perchè un pelino di ragione ce l’hanno: non c’è bisogno di fare continui bollettini sul clima ai Gasherbrum in inverno; dovrebbe essere già noto ai più che muoversi in quegli ambienti in estate è già un’avventura grande, figuriamoci in inverno.

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