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Dolomiti di Brenta. Chiuse per restauro Bocchette Centrali e Ferrata Detassis

A partire da venerdì 20 settembre le Bocchette Centrali e la Ferrata Oliva Detassis sulle Dolomiti di Brenta resteranno chiuse per dare il via a dei lavori di restauro e manutenzione a cura della SAT (Società Alpinisti Tridentini). Il resto dei tracciati rimarrà agibile e i rifugi in quota resteranno aperti ancora per qualche settimana.

Un secondo step che fa seguito agli interventi dell’autunno 2018 sulla via ferrata delle Bocchette Alte. Tale tracciato era stato interessato nell’agosto del 2018 da una frana, caduta alla base della Cima delle Armi, che ne aveva limitato la percorribilità. Un evento legato, secondo i tecnici SAT, allo scioglimento dei ghiacci in vetta sopra la via.

La via delle Bocchette Centrali e la Ferrata Oliva Detassis

Le vie interessate dai lavori di questo autunno rappresentano due importanti percorsi realizzati tra il 1936 ed il 1968, con uno sviluppo di oltre 4 chilometri nel cuore del Gruppo del Brenta.

La via delle Bocchette Centrali si sviluppa tra la Bocca degli Armi e il rifugio Pedrotti, mentre la Ferrata Detassis, dedicata dai fratelli Bruno, Giordano e Catullo Detassis alla madre, risale la vedretta dei Brentei fornendo un accesso alternativo alle Bocchette alte senza passare dall’Alimonta.

Un progetto di restauro iniziato nel 2006 con termine 2020

Gli interventi sulle Bocchette Alte e Centrali realizzati negli ultimi 2 anni rientrano in un progetto ben più ampio avviato nel 2006, quando si iniziò con la valutazione dello stato di sicurezza dei percorsi attrezzati tra il Grostè a nord ed i rifugi Agostini e XII apostoli a sud. Numerosi i sentieri e le ferrate che sono stati sistemati nel corso di un decennio, cercando di limitare i disagi agli escursionisti con lavori particellati e avviati a fine estate.

Il completamento dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza di tutta l’area è previsto per l’autunno 2020, quando “tutti i frequentatori delle celeberrime guglie dolomitiche del Brenta potranno disporre di una rete di sentieri attrezzati e vie ferrate completamente rinnovate secondo i più elevati protocolli di sicurezza e con i più moderni materiali”, come si legge nella nota diramata dalla Sat nel mese di agosto. “Se i lavori dovessero procedere senza imprevisti, confidando in un autunno clemente, al sodalizio trentino rimarrebbe da terminare solo la parte più in quota delle Bocchette Alte (segnavia O305A)”.

In merito agli interventi dell’autunno 2019 si stima un tempo di chiusura dei percorsi di circa 20 giorni lavorativi, come dichiarato l’ingegner Luca Biasi, dell’ufficio tecnico della Sat, al quotidiano L’Adige, “più o meno un mese, calendario alla mano”.

Gli interventi dell’autunno 2019 nel dettaglio

Gli interventi sulle Bocchette Centrali e la Ferrata Detassis non rappresenteranno un lavoro complesso. “I tratti messi male sono pochi”, charisce Biasi. “In quel caso si procederà allo smantellamento dell’attrezzatura presente e alla sua sostituzione integrale. Ma nella gran parte dei casi il lavoro sarà quello di messa in sicurezza di ciò che già c’è”.

Scendendo nel dettaglio degli interventi, l’ingegnere ha spiegato che ad esempio le scale presenti in gran numero lungo i percorsi non verranno sostituite se non in piccola parte. “Sono strutture storiche che si stanno ancora difendendo molto bene. Vi sono dei punti in cui gli ancoraggi sono da rafforzare e procederemo in questo senso”.

Interventi più corposi saranno necessari sugli attacchi delle ferrate, ovvero i punti di partenza dei tracciati attrezzati. “Per quel che riguarda le Bocchette centrali, sposteremo di qualche metro il punto di partenza alla Bocca degli Armi (il primo tratto del sentiero Figari). Attualmente la prima scala parte piuttosto in alto, perché il livello del ghiaccio della vedretta si è abbassato. Sposteremo l’attacco di poco verso sud-ovest, in modo da farlo poggiare sulla roccia e metterci al riparo da variazioni di livello di neve e ghiaccio”.

Stesso intervento verrà attuato anche sull’attacco della Detassis, così da eliminare la scaletta che al momento poggia su un masso emerso a seguito dello scioglimento dei ghiacci degli ultimi anni. “Anche in quel caso l’attacco aveva finito per ritrovarsi troppo in alto e si era ovviato alla cosa con una soluzione temporanea. Ora renderemo tutto definitivo, spostando l’attacco qualche metro più a sinistra”.

Colpa dei cambiamenti climatici? Senza dubbio

Biasi non ha dubbio, gli interventi che si sono resi necessari negli ultimi anni sulle Bocchette sono da legarsi al cambiamento climatico.

“Ti ritrovi a vedere passaggi attrezzati sopra di te, a qualche bel metro sopra i passaggi attuali. Semplicemente perché quando le vie erano state tracciate i nevai, o comunque i massi tenuti assieme dal permafrost, permettevano di transitare più in alto”. Addirittura il tratto di via che porta dall’Alimonta alla Bocca degli Armi dovrà essere “ridisegnato” sul lato opposto a quello attuale a causa dei crolli costanti che rendono pericoloso il vecchio percorso.

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