Cronaca

Un lungo weekend senza sosta per il Soccorso Alpino

Nel corso del lungo ponte di Ferragosto il Soccorso Alpino è stato coinvolto in innumerevoli operazioni di soccorso su Alpi e Appennini. In particolare il weekend si è rivelato impegnativo.

I numeri degli interventi in VDA e Piemonte

Valle d’Aosta

Solo nella regione Valle d’Aosta tra giovedì 15 agosto e domenica 18 sono stati ben 30 gli interventi. Nella giornata di Ferragosto le missioni del Soccorso sono state 3: una a Cervinia per infortunio a uno sciatore, fortunatamente non grave e due per malore. Venerdì 16 sono state 12 le missioni di elisoccorso: 5 per persone colpite da malore, 7 per infortuni dall’esito non grave (a Mascognaz, al lago Goillet, nei pressi dei rifugi Arbolle e Fallère, a Pila, sul colle Malatra e sul Gran Paradiso).

Sabato 18 gli interventi sono stati 6, tra cui una operazione di soccorso sulla Aiguille Croux, a monte del Rifugio Monzino, dove un alpinista è caduto in parete per circa 30 metri, rimanendo legato alla corda. L’uomo, 53 anni, residente in Provincia di Torino, stava affrontando l’ottavo tiro di corda. Nella caduta ha riportato un politrauma ed è stato necessario un ricovero in rianimazione, in prognosi riservata. Un secondo intervento è stato condotto nei pressi del rifugio Gnifetti, dove due persone sono scivolate lungo un nevoso per circa 80 metri. Una volta visitati in Pronto soccorso sono stati medicati e dimessi. Terzo intervento a Crevacol, in aiuto di un escursionista che aveva smarrito il sentiero e accusato una crisi di panico. E ancora un intervento per malore e due per infortuni non gravi a escursionisti.

Domenica 18 sono state portate a termine 9 missioni. Una prima in aiuto di un alpinista infortunatosi non gravemente alla base del Dente del Gigante. Una seconda per il recupero di alpinisti illesi in difficoltà sulla Bifida dell’Aiguille Noire, tre per malori a escursionisti e quattro per infortuni non gravi a escursionisti.

Piemonte

Anche i dati provenienti dal Piemonte sono decisamente allarmanti. Il 15 agosto il Soccorso Alpino ha ricevuto 13 chiamate. Gli interventi sono stati resi necessari perlopiù da malori, oltre che una missione in aiuto di 2 escursionisti infortunati. Il 16 agosto le chiamate sono state 11. Sono stati soccorsi 2 mtbikers e 4 escursionisti infortunati. Il 17 agosto 25 chiamate. Ancora una volta a essere soccorsi sono stati escursionisti colti da malori o infortunatisi su sentieri, oltre a  2 fungaioli e 2 mtbikers. Il 18 agosto le chiamate sono state 17. Interventi resi necessari sempre per malori e infortuni su sentieri.

Questa mattina si è concluso un difficile intervento iniziato nella serata di ieri in aiuto di due escursionisti che si sono persi sulle alture tra Megolo e Anzola. Per le difficoltà tecniche della zona, accentuate dalla scarsa visibilità dovuta al buio, il recupero è stato rimandato a stamattina.

Come per la Valle d’Aosta non si sono verificati incidenti con esito grave.

Weekend impegnativo su tutto l’arco alpino

Anche le restanti regioni alpine hanno visto le squadre del Soccorso alpino in piena attività per giorni. La giornata di domenica si è rivelata la più impegnativa.

Veneto

Diversi gli interventi per malore in Veneto, dove si è verificato anche un incidente grave all’altezza di Forcella del Lago, Badia (BZ), dietro al Lagazuoi. Un sessantenne di Bressanone (BZ) è caduto rovinosamente rendendo necessario, su richiesta del 118 di Bolzano, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore. La vittima  è stata imbarellata, caricata a bordo con il verricello e trasferita in ospedale.

L’eliambunza è poi volata in Moiazza, dove una coppia impegnata nella salita della Ferrata Costantini, è andata incontro a un infortunio in fase di discesa. Il ragazzo sarebbe scivolato riportando la probabile frattura di un dito e un sospetto trauma all’inguine. Imbarcato in hovering assieme alla compagna, è stato trasportato al pronto soccorso di Agordo.

Un intervento si è reso necessario poi nel primo pomeriggio a supporto di due escursionisti affaticati per la lunga camminata da Piancavallo alla Casera Palantina di Tambre. Altro intervento è stato condotto nel pomeriggio dal Soccorso alpino di Cortina in aiuto di una ragazza colta dal panico sulla Ferrata del Col Rosà.

Nella serata di domenica il soccorso alpino della Pedemontana del Grappa è stato impegnato nel recupero di un escursionista in difficoltà sulle Creste di San Giorgio, raggiunte partendo da Solagna lungo il sentiero 944. In fase di discesa l’uomo ha sbagliato itinerario, prendendo un sentiero dismesso ed è sopraggiunto il buio. Ritrovatosi sopra salti di roccia, senza frontale e abbigliamento per riscaldarsi, ha deciso di chiamare i soccorsi. A causa di problemi con il GPS, i soccorritori sono avanzati chiamando a gran voce l’escursionista. L’intervento si è concluso all’una di notte.

Friuli Venezia Giulia

Situazione parimenti movimentata in Friuli Venezia Giulia dove venerdì è stato effettuato il recupero di un fungaiolo di 65 anni colpito da shock anafilattico a seguito di una puntura di un insetto, tra Camporosso e il Lussari. Sabato in notturna sono invece stati recuperati padre e figlio di 6 anni in una zona impervia del monte Quaran a Gemona, dopo 4 ore di ricerche. Sempre sabato sono stati i soccorritori della stazione di Moggio – Pontebba sono stati impegnati nelle ricerche di due escursionisti udinesi dispersi nei boschi tra Casera Slenza e Plans di Pontebba, lungo una traccia di sentiero non segnata che ha fatto loro perdere l’orientamento. Un soccorso effettuato su base visiva, data l’impossibilità di utilizzo delle coordinate GPS. Ai due dispersi è stata fatta richiesta di descrivere cosa vedessero attorno a sé.

L’incidente più grave si è verificato nel primo pomeriggio di ferragosto poco sotto la cima del Monte Volaia. Una donna friulana di 54 anni è scivolata sulla via del ritorno in una zona della parete ovest caratterizzata da vari strapiombi. È precipitata per oltre ottanta metri dopo aver colpito diverse rocce. I soccorsi, allertati dal marito, sono giunti in elicottero sul posto, conducendo una complessa operazione di recupero che ha visto la necessità di ancoraggio dei soccorritori alla parete con chiodi a vite. La vittima è stata quindi trasportata all’ospedale di Udine.

Lombardia

In Lombardia, nello specifico nel Lecchese, sono stati vari gli interventi in aiuto di cercatori di funghi. In poche ore nella giornata di domenica ne sono stati soccorsi 3. Il primo caduto per un centinaio di metri in un burrone all’Alpe Agueglio, nel comune di Esino Lario, è stato recuperato con l’elisoccorso. Il secondo ai Piani di Artavaggio, nel comune di Moggio, si è lussato una spalla nei pressi del rifugio Casari. Il terzo intervento si è reso necessario a sostegno di una ragazza di 17 anni di Lecco, sulla Grigna Settentrionale, alla bocchetta di Piancaformia, a causa di un trauma a un ginocchio.

Il Soccorso alpino ha colto l’occasione per lanciare un appello: “Negli ultimi giorni, nel Lecchese sulle Alpi lombarde, ci sono stati diversi interventi per soccorrere cercatori di funghi. E’ un’attività che praticano persone di ogni età e provenienza ma di solito le richieste d’aiuto hanno in comune la mancata attenzione verso alcuni comportamenti di base. Ricordiamo le buone pratiche: lasciate detto dove andate e quando avete intenzione di rientrare; mettetevi scarpe con una buona presa e non stivali di gomma; andate nei posti che conoscete bene o con qualcuno che li conosce; misurate le vostre forze; mettete nello zaino una torcia, un fischietto, acqua, cibo e abbigliamento per ripararsi da freddo e pioggia. Visitate il sito sicurinmontagna.it per saperne di più”.

Notizia di questa mattina è la morte di un 38enne brianzolo, precipitato poco dopo le 7 sulla Concarena, nella media Valle Camonica.

Trentino – Alto Adige

Anche in Trentino – Alto Adige i Soccorsi sono stati impegnati in molteplici interventi. Tra i più seri un incidente verificatosi il 17 agosto sulle Pale di San Martino, dove una cordata costituita da due persone è stata investita da una scarica di sassi. Un ragazzo è rimasto ferito, il compagno illeso.

In Val Genova nella medesima giornata è stato soccorso un uomo caduto in e-bike sulla strada asfaltata che dal rifugio Bedole scende al rifugio Stella alpina. A seguito dei traumi riportati è stato elitrasportato d’urgenza all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Ricordiamo inoltre i due incidenti avvenuti a due base jumper sul Becco dell’Aquila tra il 15 e 16 agosto.

Appennino

Anche in Appennino il Soccorso Alpino è stato impegnato in numerose operazioni di recupero. Le principali si sono verificate sul Gran Sasso e in Cilento.

Due incidenti sul Corno Piccolo del Gran Sasso

Nella mattina del 17 luglio un 57enne è precipitato mentre era impegnato in una scalata sul Corno piccolo del Gran Sasso. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo era a quota 2000 metri di altitudine, sulla via Sabatini-Florio, quando qualche appiglio ha ceduto, determinandone la caduta per circa 14 metri. A seguito delle numerose fratture e traumi è stato trasportato con un elicottero del 118 presso l’ospedale San Salvatore de L’Aquila e ricoverato in rianimazione.

Sulla Nord del Corno Piccolo del Gran Sasso una cordata di tre persone è rimasta bloccata per il sopraggiungere dell’oscurità nella serata di domenica. Le operazioni di soccorso si sono concluse verso le ore 6 di questa mattina. I tre, due uomini e una ragazza, erano partiti intorno alle 7 di ieri mattina da Piana del Laghetto per salire la Cresta Nord-Est del Corno Piccolo. Completata la salita si sono diretti al “Camino di Mezzo” per scendere alla base della parete. Ma hanno valutato male tempi di progressione e stanchezza, così da ritrovarsi in ritardo per la discesa. Si sono quindi fermati e hanno chiesto aiuto al Soccorso Alpino e Speleologico. Nel mentre i i vigili del fuoco sono intervenuti con delle cellule foto-elettriche per illuminare la parete. I soccorsi hanno raggiunto il trio verso le 3 del mattino e, dopo aver attrezzato la discesa fino alla base della parete, li hanno accompagnati fino a Prati di Tivo.

Ritrovato il corpo di Simon Gaultier

In Cilento è terminata la lunga ricerca di Simon Gaultier, l’escursionista francese di 27 anni disperso dal 9 agosto nel Golfo di Policastro. Simon è stato ritrovato morto in burrone nella serata di ieri, in una zona di Belvedere di Ciolandrea, nel comune di san Giovanni a Piro (SA).

Il giovane viveva a Roma, dove frequentava un dottorato in Storia dell’arte dopo essersi laureato alla Sorbona. Era un grande appassionato di escursionismo. La famiglia del ragazzo ha lanciato accuse contro i ritardi delle operazioni di soccorso, dichiarando che in Francia si sarebbe fatto meglio. Accuse smentite dalla prefettura, che ha sottolineato quanto sia vasto e aspro il territorio su cui per una settimana sono stati impegnati soccorritori, cani molecolari, elicotteri e droni. Alle ricerche hanno partecipato numerosi volontari della Protezione civile e una ventina di amici dello stesso Simon.

La mattina del 9 agosto era stato lo stesso Simon a lanciare l’allarme, spiegando al 118 di essere caduto e avere le gambe rotte ma di non essere in grado di definire la sua posizione.

 

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Un commento

  1. Il numero dei casi soccorsi andrebbe rapportato al numero dei gitanti…escursionisti, fungaioli, alpinisti..Non essendoci tornelli o caselli o telepass, e’ impossibile.
    Ormai si chiama anche per un ritardo della cordata …invece di attendere l’alba di un nuovo giorno come un tempo.

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