Alta quota

Everest, Andrzej Bargiel punta alla prima discesa integrale con gli sci senza ossigeno

Il polacco Andrzej Bargiel la scorsa estate ha dimostrato al mondo che sciare integralmente il K2, dalla vetta alla base, non era cosa impossibile come tutti fino a quel momento pensavano.

Ora la nuova sfida: l’Everest. Che si possa sciare integralmente il Tetto del Mondo già lo sappiamo, è stato fatto in passato, ma ad oggi nessuno ci è riuscito senza utilizzare le bombole d’ossigeno.

La partenza di Bargiel è fissata per il prossimo 25 agosto. Una scelta, quella di optare per la stagione autunnale, dettata dall’esigenza di non avere l’affollamento primaverile sulla montagna, ma anche per le condizioni più favorevoli per lo sci. La spedizione durerà cinque settimane e il tentativo di vetta è previsto per fine settembre.

Chi ha sciato l’Everest

L’Everest è già stato sciato altre volte. Il primo a scendere con gli sci è Hans Kammerlander, che sale in vetta dal Nord senza ossigeno e in solitaria in sole 17 ore. L’altoatesino non riesce però a tenere gli sci per tutta la discesa a causa dell’assenza di neve in alcuni tratti nella parte alta.

Il primo a realizzare l’integrale dalla vetta è Davo Karničar dal versante sud. Nel 2000 L’alpinista ha però utilizzato ossigeno supplementare.

Dall’Everest con lo snowboard

Nel 2002, all’età di 23 anni, il francese Marco Siffredi compie la prima discesa in snowboard dall’Everest seguendo il couloir Norton. Fece uso di ossigeno supplementare.

Due giorni dopo la discesa di Siffredi, senza bombole, arriva in vetta lo snowboarder Stefan Gatt che però non riuscì a realizzare l’integrale essendo costretto a togliersi la tavola dagli 8600 metri ai 7500 metri .

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close