Alpinismo

Francesco Ratti, da Lecco a Cervinia per passione

Quello di Francesco Ratti è un nome che abbiamo sentito più volte. Solitamente affiancato a quello del suo compagno di cordata e amico François Cazzanelli. Lo stesso con cui, nell’ultimo periodo ha raggiunto per ben due volte i 6190 metri del Denali, prima lungo la West Rib poi lungo la prestigiosa Via Cassin.

Originario di Lecco, la passione per la montagna gli viene trasmessa dal papà e da quella piramide apparentemente perfetta che durante l’estate fa da sfondo alle sue vacanze. “Abbiamo una casa in Valtournenche dove, con la famiglia, spendevamo buona parte delle feste” spiega Francesco. “Da ragazzo ho esplorato tanto quelle montagne” fino ad innamorarsene, verrebbe da dire conoscendo la sua storia.

Da studente di ingegneria ha avuto occasione di vivere alcuni periodi all’estero, scoprendo le cime francesi, spagnole e appassionandosi alla montagna tutta. “Mi piace andare in quota, indipendentemente dal luogo” spiega. Se però gli nomini il Cervino i suoi occhi si illuminano lasciando trapelare un velo d’emozione e sentimentalismo. “Dopo la laurea ho iniziato a riflettere su quel che avrei voluto fare della mia vita” racconta Francesco. “Alla fine ha prevalso la montagna”, eccolo allora a Cervinia, dove vive ormai dai quattro anni in veste di guida del Cervino. Fa strano vedere un lecchese indossare quella prestigiosa divisa, ma anche questo fa parte della montagna e mostra quanto l’amore per quel terreno d’avventura sia innato in noi e non dipenda unicamente dall’origine geografica. “A Lecco abbiamo il mito dei Ragni, un gruppo che rispetto moltissimo, la Valtournenche ha però sempre avuto un significato particolare per me. Dal punto di vista alpinistico sono cresciuto in quella valle, il Cervino rappresenta tantissimospiega il ragazzo, aggiungendo che la sua prima volta sulla Gran Becca è stata a 17 anni e, da quella volta, non si è più fermato. L’exploit più grande lo scorso autunno, quando con Cazzanelli ha aperto una via nuova. Tantissime invece le volte che l’ha salito da guida. “Sul Cervino si va sempre con piacere”.

Il Denali per Francesco Ratti è stata una spedizione di prova, il modo per rodare gambe e fisico in previsione della partenza autunnale per il Manaslu, sempre con François Cazzanelli. “Sono soddisfattissimo di quel che abbiamo fatto sul Denali. L’obiettivo era uscire dalla via nel più breve tempo possibile e l’abbiamo fatto impiegando un tempo più basso di quello che pensavamo. Un buon risultato che mi ha ben sperare per il futuro” racconta con entusiasmo. “Essendo stato meno in quota rispetto a François sono davvero molto contento per quel che sono riuscito a fare” commenta ancora la guida che nel corso dell’estate proseguirà la preparazione per l’Ottomila nepalese con il suo ormai consueto compagno di cordata. “Nonostante dieci anni di differenza con lui mi trovo molto bene. Io sono il più vecchio e, forse, quello che riflette un po’ di più avendo famiglia. Però François è molto maturo e ha una valutazione del rischio delle salite simile al mio. Ci troviamo sempre d’accordo sui progetti da fare, su dove andare e su quando fermarci” come accaduto lo scorso inverno durante l’ambizioso progetto di concatenare l’intera cresta della Valtournenche.

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