“Lasciatela in pace!”. Un appello sul web in difesa dell’orsa amputata F20 e del suo cucciolo
Negli scorsi giorni è iniziato a circolare sul web il video di un’orsa claudicante nella zona del Brenta. L’esemplare è noto come F20, riconosciuto negli anni passati tramite analisi del DNA come figlia di Daniza, l’orsa uccisa nel 2014 dall’anestetico durante il tentativo di cattura disposto a seguito dell’aggressione ad un cercatore di funghi.
Non si sa di preciso il motivo ma F20 mostra fin dai primi avvistamenti di aprile la zampa posteriore sinistra amputata poco sotto il ginocchio. Un elemento già di per sé bastevole per comprendere la necessità di proteggere l’orsa, cui si aggiunge un particolare significativo: l’orsa è mamma di un cucciolo.
Il filmato, realizzato da lontano senza creare disturbo ai plantigradi da Renato Rizzoli, utilizzando la tecnica del digiscoping, è stato condiviso insieme a un appello in difesa dell’esemplare sulla pagina Facebook “Convivere con l’orso sulle Alpi”.
“Non è una prerogativa della nostra pagina indagare e quantomeno accertare e giudicare cause ed eventuali responsabili che hanno ridotto un’animale nelle condizioni ben visibili nel filmato (vedasi anche news sito Grandi Carnivori della PAT), ma sulle quali, ovviamente, speriamo venga fatto tutto il possibile, da chi ne ha l’autorità, per capire cosa sia successo. La nostra attenzione ora si rivolge alla tutela di questa orsa e del suo cucciolo” – si legge nel testo di accompagnamento al video – “Ecco allora l’appello che rivolgiamo a chi segue da sempre le altalenanti vicende dell’orso in Trentino e ancora di più a chi ne vede un filmato per la prima volta o legge saltuariamente le notizie sulla sorte dei nostri plantigradi: lasciate in pace quest’orsa!”
La menomazione di F20 non è da considerarsi di estrema gravità, casi simili sono stati già riscontrati anche in altre specie e associati generalmente a buone probabilità di sopravvivenza, ma è indiscutibile che essa rappresenti un limite nella gestione e protezione del suo piccolo che, sicuramente con grande difficoltà, è riuscita a far crescere sano fino ad oggi.
Un appello ancora una volta contro la curiosità eccessiva dell’essere umano: “Se amate gli orsi e tifate per quest’orsa, come noi: non andate a cercarla, non cercate di fotografarla da vicino, non attiratele e non date cibo, ma, se la avvistate, chiamate subito il personale forestale”.
Il motivo dell’amputazione 99 su 100 è colpa dei lacci, che “brava gente” dispensa in giro per i boschi per bracconare
Che belle queste immagini, prova di invidiabile resilienza e serenità. Ci insegnerebbero molte cose, se solo ci si facesse caso. Confrontiamole per esempio con le immagini di un cacciatore per diletto.
Che dire….. siamo sicuri che LORO siano gli animali??