Incendio del Monte Berlinghiera. Multa da 13 milioni di euro per un barbecue sfuggito di mano
13 milioni di euro. Questo il conto di un barbecue, è il caso di dirlo, andato in fumo oltre limite. La storia è quella di due studenti ventenni del Comasco che lo scorso 30 dicembre, mentre si dilettavano a preparare la brace per fare una grigliata di fine anno in una baita in zona Fordeccia a Sorico (CO), hanno causato il divampare di un incendio sul Monte Berlinghera, che si è esteso su 1000 ettari di bosco, di cui 350 ettari di conifere, per lo più pinete di pino silvestre, e 650 ettari di latifoglie (carpino, castagno e faggio), distruggendone 110 ettari.
Il fuoco non solo aveva devastato il bosco ma si era pericolosamente avvicinato alle abitazioni, distruggendo 11 fabbricati tra baite e residenze e causando il ferimento di una persona e la morte di decine di animali custoditi presso alcune stalle della zona.
Sono state necessarie due settimane di interventi per spegnere le fiamme, domate soltanto il 17 gennaio. Le operazioni di spegnimento hanno visto impegnati decine di operatori tra forze dell’ordine, vigili del fuoco, volontari e dipendenti degli enti territoriali e si è reso necessario l’utilizzo di Canadair ed elicotteri.
La denuncia era scattata nel mese di gennaio, a seguito delle indagini dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Como che avevano accertato l’origine dell’incendio “in corrispondenza di un punto di cottura limitrofo a una baita, presso il quale risultava in corso di esecuzione la preparazione di cibi. Le condizioni climatiche della giornata, caratterizzate da un vento particolarmente intenso, hanno fatto sì che la brace utilizzata per la cottura provocasse l’innesco delle fiamme presso la vegetazione secca di un prato adiacente all’abitazione. In pochissimi secondi la combustione si è propagata alle aree boscate limitrofe trasformandosi in un incendio incontrollabile”.
I due sono stati accusati di incendio colposo in concorso e hanno ricevuto dai carabinieri della forestale notifica di una sanzione decisamente salata pari a i 13 milioni e 542 mila euro a carico dei due indagati e al proprietario di casa. La somma è stata definita sulla base di una norma del 2008 infatti, che prevede per chi “distrugge o danneggia a mezzo del fuoco, o danneggia la rinnovazione forestale“, una sanzione basata su un parametro compreso tra 118 e 593 euro ogni cento metri quadrati, con un massimale di 40 milioni.
La cifra da corrispondere è dunque pari ad un terzo del massimale. Al momento non si può escludere che arrivino ulteriori richieste di danni da parte delle undici parti civili individuate dalla Procura.
Costate care le costine alla brace eh?!
non tanto ai due derelitti quanto piuttosto e purtroppo al eco-sistema di questi luoghi preziosi.
Ma l’idiozia haimè non ha prezzo. è gratis e diffusa
E’ spettacolo comune assistere all’arrivo in zona montana di …escursionisti dalla graticola, salsiccia e costicine.Non guardano attorno, non fanno neppure 4 passi,addirittura si fermano nelle piazzole fianco strada trafficata inquinata , fotografano solo la loro combriccola di sfatti di colesterolo e vino o birra…attorno al barbecue fumante.Se chiedi poi dove sono stati…non lo sanno..solo il menu’..che poi e’ sempre quello.Sul posto rovesciano le braci con cenere…e neppure si sognano di calpestarle e versarci acqua o …,piu’ abbondante dati i tracannamenti, ..urina.