Nardi-Ballard. Nanga Parbat: elicotteri sbloccati solo ora, ma è tardi. Tutto rimandato
Questa mattina l’elicottero, dopo aver avuto l’autorizzazione al volo, non ha potuto volare per questioni organizzative ed amministrative. Askari, la società che gestisce i voli ha dovuto attendere l’autorizzazione dei militari, e una serie di adempimenti amministrativi ed economici che sono andati a rilento.
La famiglia di Daniele Nardi si è resa immediatamente disponibile al pagamento delle somme necessaria, ma i tempi tecnici e burocratici hanno di fatto impedito di poterlo fare in poche ore.
L’Italia, tramite l’Ambasciatore Stefano Pontecorvo, ha pertanto provveduto concretamente e direttamente a gestire i pagamenti con l’Aviazione pakistana di quanto richiesto da Askari per il volo degli elicotteri in attesa dei rimborsi assicurativi.
Purtroppo, il meteo è peggiorato e l’operazione di recupero di Alex Txikon dal campo base del K2 si dovrà effettuare domani mattina.
Nel mentre, Ali Sadpara, con gli altri due alpinisti pakistani, è partito questa mattina a piedi dal campo base del Nanga Parbat ed è arrivato nei pressi di campo 1. Ora è di ritorno verso il campo base.
Per le redazione:
sarebbe opportuno citare la fonte delle notizie, in particolare se l’aggiornamento è frequente come state facendo. Queste info che ci date vengono interamente dal profilo Facebook di Daniele Nardi, non da un’agenzia di stampa locale o simili giusto?
Problemi su problemi; l’anno scorso alla Revol andò veramente bene; forse per il satellitare funzionante si è cominciato a salire senza se e senza ma. Assolutamente non ci volevano anche i problemi tra Pakistan e India. Confido sempre in un lieto fine.
Sono dispiaciuto tantissimo Nardi È un grande alpinista. Se è andato nei più è andato con un sogno. Tutti dovrebbero morire per un sogno.
Raccontalo a suo figlio che non avrà mai un ricordo del padre…
Alpinisti esploratori con passione infinita la loro, penso che ci voglia anche fortuna per tornare a casa
Certo. Anche Messner nei suoi libri ammette che la fortuna ci vuole. E soprattutto evidenzia la debolezza umana di fronte alla Natura.
Grande rispetto per Daniele e il suo sogno.