Cronaca

Tratti in salvo otto migranti dispersi sul Monginevro

Sono stati ritrovati in buone condizioni di salute gli otto migranti dispersi nella giornata di domenica sul passo del Monginevro, ad oltre 2.300 metri d’altezza. Due gruppi diversi di disperati con il medesimo obiettivo di raggiungere a piedi la Francia. Una lunga rotta ormai nota ai migranti resa ancor più complessa in questi ultimi giorni dalla presenza di una fitta nebbia.

Numerose le squadre impegnate nelle ricerche tra vigili del fuoco, soccorso alpino, carabinieri e guardia di finanza. Cinque dei dispersi sono stati ritrovati nella tarda serata di ieri nella zona del comprensorio sciistico di Cesana Torinese tra Col Saurel e Capanna Gimont. Gli ultimi tre che mancavano ancora all’appello sono stati recuperati nella notte. Tutti e otto sono stati trasportati all’ospedale di Susa per controlli, in quanto alcuni di loro manifestavano principi di ipotermia.

Una vicenda fortunatamente a lieto fine iniziata nel tardo pomeriggio di domenica quando uno dei due gruppi in marcia ha inviato una richiesta di aiuto ai vigili del fuoco, avvisando di essersi smarriti a causa della nebbia lungo il confine, ancora per pochi passi nel territorio di Claviere. Grazie al GPS i cinque sono stati localizzati lunga la mulattiera che porta al lago Gignoux e raggiunti dalle squadre di soccorso.

La seconda richiesta di aiuto è stata inviata da un gruppo di tre uomini anch’essi bloccati lungo i pendii del Monginevro a causa della nebbia e delle basse temperature. L’elicottero non è potuto decollare a causa delle cattive condizioni meteorologiche e le operazioni di soccorso via terra sono durate tutta la notte.

Nonostante l’avvicinarsi dell’inverno sono ancora tanti gli stranieri che cercano di evitare i controlli alla dogana passando per i boschi e dalle piste da sci sul confine italo-francese. Ieri sera la Croce Rossa di Susa ha recuperato tra Olux e Claviere un gruppo di sei ragazzi non vestiti in modo adeguato da sopravvivere al freddo alpino degli ultimi giorni, di ritorno verso il paese dopo aver raggiunto il confine, presidiato come da indicazioni di Matteo Salvini, dalla polizia italiana. La Croce Rossa li ha accompagnati con un pulmino di prima emergenza fino alla saletta di assistenza di Oulx, inaugurata a settembre e coordinata dall’accordo tra comuni, prefettura e associazioni, sull’esempio di quella di Bardonecchia gestita dagli operatori di Rainbow 4 Africa.

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