Alpinismo

Denali affollato a 105 anni dalla prima ascesa, alpinista evacuato per congelamento

Nel giorno dell’anniversario della sua prima scalata, il sovraffollamento non risparmia nemmeno il Denali. Una coda di quasi 100 persone si è formata questa mattina sulla via per la vetta. Alcuni alpinisti costretti sul posto dal lento procedere hanno accusato sintomi di congelamento e uno di loro è stato evacuato da un elicottero a circa 5.200 metri di altitudine, per essere trasportato all’ospedale locale.

“Mal comune mezzo gaudio” si potrebbe affermare considerando l’affollamento estremo sull’Everest, sul Monte Bianco e altre montagne. Ma c’è poco di cui godere.

La prima ascesa al Denali (6.194 m), all’epoca McKinley, è stata realizzata da parte di un team americano composto da Hudson Stuck, Harry Karstens, Walter Harper, e Robert Tatum il 7 giugno 1913, passando per la parete sud.

La via aperta nel 1951 da Harry Karstens, la West Buttress, è oggi la più utilizzata dagli scalatori. Si tratta di una salita meno tecnica rispetto a quella realizzata dai pionieri del 1913, ma pur sempre da compiere su una montagna caratterizzata da un incredibile rilievo topografico. Si calcola infatti che solamente il 50% circa dei tentativi di ascesa al Denali abbia successo.

Questo colosso situato in Alaska è il picco più alto del Nord america, nonché oggi il fulcro attorno a cui ruota l’attività turistica del Denali National Park and Preserve, che regola con rigore le salite alle montagne, cosa che anche per loro pare in certi momenti complessa. Per le sue peculiarità il rilievo è meta di un elevato numero di scalatori ogni anno, che in migliaia tentano di raggiungere la vetta. Per ora, nella stagione corrente, le vette realizzate sono 152 su 327 che l’hanno tentata, con un tasso di successo non superiore al 46%.

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