Alpinismo

Regole più stringenti per le spedizioni primaverili in Himalaya: il governo nepalese rilascia i dati ufficiali

Il Dipartimento del Turismo nepalese ha rilasciato i permessi di scalata per 45 gruppi di alpinisti – inclusi quelli per coloro che vogliono raggiungere Everest (8848 m), Annapurna (8.091 m) e Ama Dablam (6.812 m).

Solo nella zona dell’Everest saranno 23 i gruppi di alpinisti impegnati nell’ascesa, per un totale di 226 persone. Dinesh Battarai, a capo del Dipartimento del Turismo, fa inoltre sapere che la totalità di questi gruppi ha già iniziato la spedizione.

Altre squadre sono però attese per ulteriori tentativi di vetta nella stagione primaverile. Nel frattempo il governo ha inviato 38 ufficiali di collegamento, che monitoreranno la situazione e supporteranno i team.

A proposito della sicurezza, Battarai dice: «Abbiamo imparato molto dall’anno scorso, non ripeteremo gli stessi errori». Il Dipartimento ha infatti verificato i certificati di salute degli alpinisti in maniera molto più rigorosa rispetto all’anno scorso.

In secondo luogo, riguardo alle lamentele sul fatto che molti ufficiali di collegamento non vadano al Campo Base ma stiano a quote più basse, Battarai dice: «Saremo rigorosi su questo. Gli ufficiali dovranno rimanere al base finché la spedizione non sarà conclusa».

Inoltre il Dipartimento ha imposto alle compagnie che ogni alpinista abbia a disposizione come minimo 5 bombole di ossigeno. Regola nuova a cui fa seguito anche il divieto di rilasciare informazioni non verificate senza che prima vengano verificate dal Dipartimento. 

L’anno scorso furono infatti lanciati due rapporti fuorvianti dall’Everest. Uno diceva che gli addetti al salvataggio d’alta quota nepalesi avevano avvistato quattro scalatori morti in una tenda, mentre il secondo affermava che l’Hillary Step era crollato durante il devastante terremoto del 2015 in Nepal.

«La nostra intenzione non è quella di fermare la diffusione di notizie. Tuttavia, per alcune questioni controverse, è necessario ottenere l’approvazione preventiva dal governo», ha affermato Bhattarai.

Ogni spedizione dovrà poi avere almeno una guida d’alta quota, mentre l’utilizzo degli elicotteri per raggiungere i campi base è stato vietato. 

Il costo per un permesso di scalata si aggira attorno agli 11mila dollari e la maggior parte dei clienti spende tra i 50 ed i 90mila euro per l’intera spedizione. Il guadagno medio per una guida esperta è di 12mila dollari per tutti i 45 giorni circa in cui è possibile scalare il gigante himalayano, mentre una guida meno esperta o all’inizio della propria carriera arriva a guadagnare 7mila dollari a stagione, che si riducono a 4mila per i portatori. C’è però da ricordare che lo stipendio medio in Nepal è di circa 100 dollari al mese. 

 

fonte: The Himalayan Times – The Kathmandu Post

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