Nepal, fermento verso l'Annapurna
KATHMANDU, Nepal — C’è fermento, in Nepal, per l’inizio della stagione alpinistica. Nei giorni scorsi a Kathmandu, infatti, sono sbarcati diversi team diretti all’Annapurna: la prima è Edurne Pasaban con la squadra di Al filo de lo Imposible, poi la coreana Oh Eun Sun alla caccia del primato femminile sugli ottomila, e infine Joao Garcia, intenzionato a diventare il primo portoghese ad aver salito i 14 ottomila. Proseguono, invece, le incertezze sui permessi di ingresso sul fronte tibetano.
La Pasaban, a quest’ora, avrebbe dovuto essere ai piedi dello Shisha Pangma, in Tibet, l’altro ottomila che manca alla sua collezione. La settimana scorsa, però, da Pechino è arrivato l’ordine di non far entrare nessuno in Tibet prima di aprile, perciò i piani baschi, precedentemente concordati con la Tibet/China Mountaineering association, sono saltati.
I confini tibetani sono chiusi da venerdì scorso a tutti i turisti e secondo quanto riferisce Explorersweb, non è chiaro quando riapriranno. Si parla del 10 aprile, ma in realtà nessuno sa cosa aspettarsi perchè le autorità cinesi non hanno fornito spiegazioni ufficiali per questa chiusura. Pare, comunque, c’entri l’anniversario della rivolta tibetana che cade il 10 marzo.
Anche Miss Oh, la coreana a cui manca solo un ottomila per completare il cerchio, si trova già in Nepal. Ma non raggiungerà immediatamente l’Annapurna: resterà nelle valli circostanti ad acclimatarsi fino a metà aprile. Poi tenterà la salita con due sherpa.
Da Lisbona è arrivato in Nepal anche Joao Garcia, 13 ottomila saliti senza ossigeno, che vuole chiudere i conti con l’Annapurna e diventare il primo portoghese ad averli saliti tutti e 14. Garcia insegue da anni questo sogno, e ha salito, finora, tutti i suoi ottomila senza ossigeno, purtroppo subendo diverse amputazioni a causa dei congelamenti.