Alpinismo

Aconcagua Sud, via nuova in solitaria

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SEATTLE, Usa — Una solitaria memorabile per l’alpinista americano Chad Kellogg, che a dicembre ha aperto una via nuova sulla strapiombante parete sud dell’Aconcagua (6.962 metri). Kellogg è salito in stile alpino, facendo slalom tra crolli di ghiaccio e di roccia, completando la sua "The Medicine Buddha", lunga 2000 metri, in 42 stremanti ore di scalata.

Kellogg, 35 anni, è un ex-ranger del Mount Rainier National Park. Ha all’attivo prime ascensioni in stile alpino in Himalaya ed è celebre negli Usa per le sue salite veloci: vanta un record sul McKinley ed è stato il primo uomo a salire e scendere in meno di 5 ore il Mount Rainier.

A dicembre è partito per l’Aconcagua con un amico, per riprendersi da un infortunio al braccio capitato 9 mesi fa durante una discesa in freeride e per allenarsi in vista della spedizione all’Everest della prossima primavera. I due, intenzionati ad affrontare la temibile parete Sud, hanno prima salito la montagna dalla via normale. Poi, però, un problema polmonare ha costretto Rory a tornare a Mendoza per curarsi.

Chad, rimasto solo ai piedi della parete, ha esaminato la situazione, poi ha deciso di tentare la potenziale linea che aveva individuato sulla Sud. "Era alla mia portata – racconta l’alpinista – anche se molto pericolosa per i seracchi e i crolli di ghiaccio che da sotto vedevo cadere ogni ora".

Kellogg è partito da Plaza Francia (4.100 metri) il 22 dicembre alle 4 del mattino. La prima parte della salita, circa 1000 metri, era su ghiaccio con pendenze di 65-70 gradi. Poi, ha difficoltosamente superato un cruciale passaggio di roccia dove è stato sfiorato da una grossa valanga. Per superarlo, ha dovuto passare attraverso un "buco di serratura" preceduto da un delicato tratto di misto di 75 gradi.

"Essendo da solo, ero concentrato su ogni movimento – ha detto Kellogg -. Ogni mossa doveva essere la migliore. In alcuni punti avrei dovuto assicurarmi di più, ma non ne avevo il tempo perchè in meno di un’ora avrebbero scaricato di nuovo. E infatti, cinque minuti opo che ero uscito dalla sezione, un seracco è crollato nel buco della serratura".

Kellogg aveva progettato di riuscire ad andare in vetta in 24 ore, ma nella sezione superiore è stato rallentato da pessime condizioni del ghiacciaio, coperto da neve zuccherosa e instabile. Alle 11 di sera si è fermato vicino alla via Messner, ha bivaccato all’addiaccio con i piedi nello zaino e scaldandosi con due bottiglie d’acqua. Il giorno dopo, stanco, affamato e a corto di beveraggio, ha proseguito per un breve tratto sulla via Messner uscendo sulla variante Argentina a 6500 metri. Ha raggiunto la cima alle 10 di sera allo stremo delle forze.

Da lassù ha chiamato i guardiaparco dicendo che era diretto al Nido d’aquila, sulla via normale, dove è arrivato all’una e mezza di notte della vigilia di Natale.

Sara Sottocornola

Photo courtesy Explorersweb

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