Alpinismo

Traversata dei Gasherbrum, manca solo la finestra di bel tempo

Il trio basco composto da Alberto Iñurrategi, Juan Vallejo e Mikel Zabalza annuncia di aver terminato l’acclimatamento dopo aver trascorso un’ultima notte a 6500 metri. “Questo ultimo trekking è stato un po’ complicato a causa del maltempo, tanto che non siamo stati in grado di fare tutto quello che volevamo” ha riportato il team, appena tornato al campo base.

Ora, dopo tre settimane ad abituare il corpo alla quota e studiare la montagna, non resta che attendere la finestra di bel tempo per tentare di realizzare la traversata.

Il programma, dopo queste giornate sulla montagna, non pare essere mutato rispetto alle intenzioni della partenza: salita dal G1 lungo la Messner-Habeler del 1975 (prima salita di un 8000 in stile alpino) sul versante ovest, attraversamento del Gasherbrum La, il colle che unisce a 6500 metri le due montagne, per arrivare poi a prendere sul GII la via polacca, aperta sulla parete sud da Kukuczka-Kurtyka nel 1983. Ovviamente senza ossigeno ed in stile alpino. L’unica vera incognita è la condizione della neve, ma, come dicono i tre, non è una cosa che dipende da loro, sebbene fondamentale.

Nota di colore è che il termine dell’acclimatamento è caduto proprio nell’anniversario della conquista del Gasherbrum I, realizzata il 5 luglio del 1958 ad opera degli alpinisti statunitensi Pete Schoening e Andy Kauffman, membri della spedizione guidata da Nicholas B. Clinch. È invece dell’7 luglio, domani, la prima ascensione del GII compiuta dagli austriaci Fritz Moravec, Josef Larch e Hans Willenpart nel 1956.

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