Alpinismo

Diretta slovacca al Denali, il racconto di David Bacci

Della difficile salita di David Bacci e Luca Moroni sulla diretta slovacca al Denali vi abbiamo già raccontato ed in molti hanno speso parole su questa impresa, a dimostrazione che il bell’alpinismo fa ancora parlare di sé. Tra le più interessanti, vi segnaliamo quelle di altro Ragno d’eccezione, Matteo Della Bordella, che ha scritto una bella riflessione sulla salita e sul valore della performance alpinistica, che potete leggere qui.

Date le premesse, quelle che mancavano erano solo le voci dei diretti interessati, ma abbiamo dovuto attendere, fortunatamente poco, infatti ieri sul sito dei Ragni di Lecco David Bacci ha condiviso il proprio racconto. Ve lo riportiamo qui sotto.

 

Fin da quando lessi le storie di Jack London da bambino, ho sognato di visitare questa terra artica e il paesaggio incredibilmente vasto, abitato da persone dure e forti e da animali selvaggi. Da anni sentivo la voglia di visitare questo posto e, dopo la Patagonia nel 2016, sentivo di avere concluso il percorso necessario per arrivare qui.

La mia passione è l’alpinismo e amo abbinare avventure all’aperto con l’arrampicata. Ma avevo bisogno di qualcosa che mi sfidasse veramente e mi motivasse a migliorare. Avevo letto “Kiss o Kill” di Mark Twight un paio di anni fa e la storia della sua ascesa con House e Backes della “Czech Direct” sul versante sud di Denali (6190 m) mi aveva veramente ispirato per l’audacia e l’impegno. Questa via è stata aperta nel 1984 da tre scalatori cechi (Krizo, Korl, Adamo), in oltre 11 giorni. Una grande salita realizata da forti scalatori dell’est Europa. Mentre guardavo le immagini della parete e della scalata, cominciai a pensare che, se fossi riuscito a diventare abbastanza forte, abbastanza disciplinato nel gestire l’acclimatamento e a trovare il partner giusto, avrei potuto essere in grado di salirla“. Continua a leggere il racconto di David Bacci sul sito dei Ragni di Lecco.

 

Foto in alto: David Bacci, Luca Moroni – ragnidilecco.com

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Un commento

  1. Come per Il pesce la via dovrebbe essere chiamata via degli Slovacchi-anche Koller non era Ceko era della parte Slovacchia me lo disse lui al Falier-abbiamo una decina di alpinisti di livello mondiale e questo Bacci in due anni si è fatto tre salite leggendarie di cui una prima salita su big wall-il Murallon- e la prima ripetizione della via più lunga della Patagonia-la est del Fitz Roy-èora che anche da noi si sveglino e facciano come i Ragni, si prenda qualcuno che ci sappia fare e si diano possibilità ai giovani di andare nel mondo.

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