Cronaca

Bianco: mistero sulle cause dell'incidente

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AOSTA — Le condizioni erano perfette: niente vento e tempo limpido. L’equipaggio, che aveva lavorato spesso per la protezione civile, era esperto in voli di montagna. Che cosa abbia provocato la tragedia di ieri sul Monte Bianco, dove è precipitato un elicottero con a bordo 4 persone, due delle quali sono morte, resta un mistero. A lavoro per risolverlo, la guardia di finanza di Entrèves e gli inquirenti dell’Agav.

Il tragico incidente è avvenuto ieri poco prima delle 13. L’elicottero, che aveva appena concluso un trasporto di materiale per la ditta che sta lavorando alla nuova linea elettrica della funivia che sale al rifugio Torino, stava rientrando. Secondo quanto riferito da Aosta Sera, a bordo c’erano il pilota, i due tecnici di volo e l’operaio albanese di 30 anni aspettava di essere calato per i lavori. All’improvviso, è precipitato, forse da run’altezza di 300 metri.

"Abbiamo sentito un boato – hanno raccontato alcuni operai che lavoravano sull’altro versante – poi abbiamo visto pezzi di elicottero volare da tutte le parti". Sembra però che diversi altri dipendenti della ditta di Acqui Terme che si occupa dei lavori abbiano assistito direttamente alla scena e pare siano stati già sentiti dagli inquirenti che stanno lavorando per ricostruire la dinamica dei fatti.

Sull’incidente, infatti, sono state aperte inchieste da parte della procura di Aosta e dall’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Una squadra di investigatori ha già proceduto, ieri pomeriggio, al primo sopralluogo sul luogo dell’incidente e ha messo sotto sequestro i resti dell’elicottero.

L’ipotesi più accreditata sulla causa dell’incidente è che le pale del velivolo abbiano urtato le rocce oppure i cavi. Resta da comprenderne però il motivo, visto che l’equipaggio era esperto di montagna e le condizioni di volo, quel giorno, a dir poco perfette.

Nel frattempo, resta alta la tensione per le condizioni dei due sopravvissuti: secondo l’agenzia Ansa, il pilota Andrea Bellinzona, 36 anni di origini aostane, si trova in rianimazione dopo un delicato intervento chirurgico alla testa e l’operaio albanese Ronald Shullani di 30 anni, risulta ricoverato all’ospedale di Aosta in chirurgia d’urgenza in condizioni piuttosto gravi.

Le salme dei due tecnici di volo – Christian Jeantet, 36 anni, di Cogne. e Giuliano Coaro, originario di Sovizzo, in Veneto, di 53 anni – si trovano nella camera mortuaria del cimitero di Courmayeur ma per i funerali si attende il nulla osta della procura.

Sara Sottocornola

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