Cronaca

Partenza della stagione col botto per le Tre Cime di Lavaredo

Nonostante fosse il 3 Giugno, durante il ponte c’è stato uno straordinario afflusso di gente alle Tre Cime di Lavaredo, in Dolomiti. Tanto che, già dalle prime ore della giornata, si era creata un coda davanti al casello del pedaggio, appena oltre il Lago d’Antorno.

Max Casagrande, vicepresidente del CAI di Auronzo e in servizio all’omonimo rifugio, ha dichiarato che non si è “mai vista tanta gente come in questi giorni. Venerdì sembrava di essere in piazza San Marco a Venezia”. Pare fossero più di un migliaio i turisti che si sono recati al rifugio o che hanno deciso di effettuare il giro intorno alle Tre Cime, creando quasi una processione ininterrotta visto l’affollamento. Per ora ha aperto solo il Rifugio Auronzo ma il Locatelli e il Lavaredo pare anticiperanno di una settimana l’apertura viste le temperature, le condizioni dei sentieri, ormai agibili, e l’afflusso che si sta registrando.

Per incentivare quella che alcuni dirigenti del CAI di Auronzo sostengono sarà una grande stagione, Casagrande e i suoi collaboratori stanno approntando alcune migliorie: come una nuova terrazza con vista panoramica sui Cadini di Misurina e la ristrutturazione di alcuni locali interni. Gli interventi si inseriscono in un impegno diffuso del Club Alpino Italiano per la promozione delle terre alte di sua competenza, per esempio l’installazione di nuovi cartelli, e la sostituzione di alcuni esistenti, sui sentieri di loro competenza. Ancora Casagrande spiega: “Questa campagna l’abbiamo voluta per meglio orientare il popolo delle escursioni che sempre più numeroso frequenta i nostri itinerari alpinistici. L’obiettivo è garantire la massima sicurezza nell’informazione. E so che iniziative come questa sono molto apprezzate.” Grazie ad un inverno poco nevoso, che non ha recato danni ai tracciati esistenti, il CAI ha potuto dedicarsi alla riqualificazione del territorio piuttosto che alla manutenzione straordinaria abituale in questo periodo.

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4 Commenti

  1. Uno dei simboli dell’Alto Adige? Ecco i soliti “luoghi comuni” di strafalcioni geografici, non ammissibili per una rivista di montagna. Il rifugio Auronzo è in Provincia di Belluno e quindi in Veneto e non in Alto Adige. Morfologicamente circa i 2/3 delle Tre Cime sono in Provincia di Belluno e oggi solo i versanti nord sono della Provincia di Bolzano e fino al 1753 anche quelli erano di Auronzo.

    1. Buongiorno “teddy”, vecchia battaglia quella del riconoscimento geografico e anche simbolico delle Tre Cime come montagne del bellunese, contrariamente alla consuetudine informativa e all’iconografia pubblicitaria dei confinanti bolzanini che le vorrebbe tutte loro.

    2. Scusi teddy, ma io non ho letto da nessuna parte nell’articolo parlare di Alto Adige…Le crea un problema che le 3 cime siano poste sul confine tra le due provincie? Le ricordo peraltro che è la provincia di Belluno ad approfittare di strada a pedaggio e parcheggio: che sono la VERGOGNA di un luogo come quello, quando il resto della montagna veneta specie il Cadore cade a pezzi ed è terra di nessuno. Che il Veneto inizi ad occuparsi di più della montagna e non solo dei luoghi dove ricavare soldi facili. Speravo che nel 2017 si potesse smettere di fare del campanilismo, ma dimenticavo che siamo in Italia.

  2. “… per meglio orientare il popolo delle escursioni che sempre più numeroso frequenta i nostri itinerari alpinistici….” : meglio dire “il popolo dei turisti che salgono in auto”, mentre il popolo delle escursioni e degli itinerari alpinistici gradirebbe la chiusura della strada, in difesa dell’ambiente, lasciando magari solo una navetta… o anche no…

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