Alpinismo

Ragni di Lecco verso la Groenlandia

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LECCO — Destinazione Groenlandia. Per misurarsi con le big wall inesplorate che affiorano tra i ghiacci eterni. Questo l’obiettivo della nuova spedizione dei Ragni di Lecco, che vede in partenza due maglioni rossi, Simone Pedeferri e Matteo Della Bordella, con il ticinese Lorenzo "Pala" Lanfranchi e il fotografo di Milano Richard Felderer.

La spedizione dei Ragni, battezzata "Northern Light Climbing" perchè grazie si potrà arrampicare anche con il sole di mezzanotte, partirà per la Groenlandia tra un paio di settimane circa e resterà lassù per circa venti giorni. Il luogo è quasi del tutto inesplorato: gli alpinisti hanno saputo di un paio di vie aperte da alpinisti americani e neozelandesi negli anni scorsi e raccolto alcune fotografie che mostrano splendide pareti da 700 a 1000 metri, ancora inviolate, tra i fiordi e l’entroterra.

"Abbiamo già qualche idea – confessa Matteo Della Bordella – in particolare una parete nella zona del Fox Jaw Cirque, vicino al Fiordo Tasiilaq: è alta 800 metri, è esposta al sole, e sembra prestarsi bene all’arrampicata libera. Ma vogliamo valutare meglio sul luogo. Abbiamo già un contatto lassù, ci mostrerà diversi posti e poi sceglieremo quello che ci piace di più".

I Ragni si spingeranno nel cuore dei ghiacciai della Groenlandia, ma il loro obiettivo sono le libere ad alta difficoltà su roccia. "Vogliamo aprire nuove vie usando la minor quantità di materiale possibile – dice Della Bordella -. La speranza è quella di trovare molte fessure in parete, in Groenlandia ce ne sono molte e la nostra parete non dovrebbe far eccezione. Ho fatto fessure per tutta primavera per allenarmi. Mi piace seguire la linea della montagna, useremo spit e trapano soltanto in caso di emergenza".

Questa sfida verso l’ignoto sembra esercitare un fascino magnetico sui quattro alpinisti che, fatta eccezione per Pedeferri che ha già scalato in Norvegia, affrontano per la prima volta le scalate intorno al circolo polare. Per Della Bordella in particolare, si tratta della prima spedizione fuori dalle Alpi.

"Era diverso tempo che volevo partecipare ad una spedizione – dice il climber varesino, 24 anni, giovane promessa del gruppo Ragni – ma un po’ per il tempo, un po’ per il denaro, non sono mai riuscito a organizzare. Quest’anno però non volevo perdere l’occasione: avevo in mente il Trango, una pietra miliare dell’alpinismo, oppure qualcosa di esplorativo: vie nuove su pareti nuove, scalabili in modo naturale. E’ andata in porto la seconda, speriamo in buoni risultati".
 

Sara Sottocornola 

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