Alpinismo

Anker si dà allo studio dei ghiacciai

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BOZEMAN, Usa — Abbandona le scalate per tornare tra i banchi di scuola l’alpinista americano Conrad Anker, noto per aver partecipato alla spedizione che dieci anni fa ritrovò i resti di George Mallory sull’Everest. Anker, dopo decine di spedizioni in Himalaya e Antartide, ha deciso di approfondire gli studi sullo scioglimento dei ghiacciai.

Anker, classe 1962, è uno dei più celebri alpinisti americani. Nel suo curriculum, diverse vie aperte in Yosemite e prime ascensioni tra cui, per citarne un paio, quella del Latok II in Karakorum con i fratelli Huber e la est del Mount Vinson con Jon Krakauer. Ma a quanto pare, in futuro ci sarà molto meno spazio per le avventure sul campo.

Invitato alla trasmissione televisiva americana "Now" per parlare dello scioglimento dei ghiacciai, ha dichiarato di voler abbandonare le spedizioni per iscriversi alla Montana State University e studiare gli effetti del riscaldamento climatico sui ghiacciai dell’Himalaya.

"Il mio impegno verso il clima è nato dopo la spedizione allo Shisha Pangma del 1999 – ha detto l’alpinista – dove sono miracolosamente sopravvissuto ad una enorme valanga in cui hanno perso la vita due amici. Nelle mie spedizioni, poi, ho visto vie di ghiaccio che sono praticamente sparite e diventate di roccia. Ho passato la vita in mezzo ai ghiacciai, ora mi sembra giusto dare qualcosa in cambio… penso sia l’etica dell’alpinismo".
      
 

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