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Piolet d’Or 2013, le nomination agli Oscar dell'alpinismo

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Piolet d’Or (Photo courtesy Risk.ru)

COURMAYEUR, Aosta — Kamet parete sud-ovest, traversata dello Shiva, Maztagh Tower sperone nord est, Ogre parete sud, Nanga Parbat cresta Mazeno e Kyashar, pilone sud. Sono queste le grandi scalate in lizza tra 3 al 6 aprile per il 21esimo Piolet d’Or. “Coraggiose e audaci ascese compiute in stile alpino – secondo le motivazioni della giuria -: un buon mix di esplorazione di nuove vie e di agognate linee tentate anche più volte e mai realizzate prima”.

La giuria, presieduta da Stephen Venables e composta anche Silvo Karo, Katsutaka Yokoyama e Gerlinde Kaltenbrunne, ha finalmente scelto le nomination per la 21esima edizione dei Piolet d’Or. Sei salite considerate le più significative dell’anno appena passato: si sono svolte tutte in alta quota, la più bassa su un 6000, le altre su vette di oltre 7000 metri, fino al arrivare al Nanga Parbat, uno dei 14 ottomila della terra. Due delle sei salite si collocano nell’Himalaya indiano, una in Nepal e le altre tre in Karakorum.

In lizza per il Piolet d’Or 2013 ci sono quindi: i francesi Sébastien Bohin, Didier Jourdain, Sébastien Moatti e Sébastien Ratel (Kamet); i britannici Mick Fowler e Paul Ramsden (Shiva); i russi Dmitry Golovchenko, Alexander Lange e Sergey Nilov (Muztagh Tower); gli statunitensi Kyle Dempster, Hayden Kennedy, e Josh Wharton (Baintha Brakk-Ogre); i britannici Sandy Allan e Rick Allen (Nanga Parbat); e i giapponesi Tatsuya Aoki, Yasuhiro Hanatani e Hiroyoshi Manome (Kyashar).

L’imbarazzo della scelta, senza dubbio, anche se alcune candidature venivano date super favorite da mesi nel mondo dell’alpinismo. Così per esempio quella di Hayden Kennedy che, seppure avesse fatto parlare di sé all’inizio del 2012 per la discutibile scelta di schiodare la via del Compressore al Cerro Torre insieme a Jason Kruk, aveva inanellato l’estate scorsa due straordinarie salite: quella all’Ogre appunto, per cui è candidato ai Piolet, e prima ancora quella sull’inviolata parete est del K7.

Anche la candidatura di Allen e Allan per la salita al Nanga Parbat lungo la Cresta Mazeno non stupisce affatto: una scalata veramente agognata da generazioni di alpinisti, e un’impresa dai toni epici, per la durata (18 giorni in parete) e le difficoltà sostenute. In un mondo sempre più veloce, quale è quello di oggi anche nell’alpinismo, verrebbe da dire un’impresa d’altri tempi.

Esclusa anche quest’anno una prima invernale sugli ottomila, quella dei polacchi Adam Bielecki e Janusz Golab al Gasherbrum I. E d’altra parte anche gli anni scorsi, nessuna delle straordinarie prime invernali di Simone Moro e Denis Urubko erano state candidate. Il grande alpinismo himalayano comunque, verrà in un certo senso ricordato in questa edizione tramite la Piccozza d’Oro alla carriera, che verrà assegnata a Kurt Diemberger, autore della prima salita del Dhaulagiri nel 1960, e ancora prima, nel 1957, di quella al Broad Peak.

 

Guarda in dettaglio le salite candidate ai Piolet d’Or 2013 

 

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