Correre sulla neve: i consigli del campione del mondo Luca del Pero
Lo skysnow è sempre più di moda. L’atleta brianzolo, ora residente ai 1200 metri del Pian dei Resinelli (LC), spiega perché anche sulla neve ci si può divertire. Ecco i suoi preziosi suggerimenti tecnici per fare meno fatica possibile
Inverno, neve e corsa in montagna: un connubio possibile? Se fino a una decina di anni fa, l’inverno era la stagione in cui il runner d’alta quota mandava in letargo le scarpe da corsa a favore degli sci, oggi sembra non essere più così. Il freddo, così come il terreno ghiacciato e talvolta la neve, non fermano più il vero amante della corsa off-road che, al pari di quello che predilige la strada, adotta le strategie più opportune per continuare a praticare il suo sport preferito. Anzi, alcuni affermano che correre al freddo (previo un buon riscaldamento) sia persino più redditizio a livello di performance, altri che sia addirittura più divertente. L’aumento dei runner che continuano a correre anche in inverno ha portato alla creazione di linee di abbigliamento tecnico sportivo e attrezzature specifiche, oltre che alla nascita di gare off-road che si svolgono, sempre più spesso su terreno innevato.
Per gli appassionati di queste ultime è nato un vero e proprio sport: lo SkySnow (specialità con ramponcini su neve). Questa disciplina, evoluzione dello skyrunning, è supportata dalla Federazione Italiana Skyrunning (FISky). Piccola curiosità: l’Italia nello Skysnow va alla grande. Agli ultimi Europei di skysnow che si sono svolti a Tarvisio, nelle Alpi Giulie in provincia di Udine, l’Italia è stata la nazione più medagliata tra 25 nazioni e oltre 250 atleti da tutto il mondo.
Brianzolo, classe 1997, Luca Del Pero è un nome che spesso ricorre al vertice di queste competizioni. Tra gli italiani di punta del mondo trail runing, Del Pero si distingue anche quando sopra alle scarpe da trail aggancia il ramponcino, un dispositivo con micro-punte in metallo (concettualmente simile al rampone da montagna ma molto più leggero) che migliora la trazione su neve e ghiaccio. Campione del Mondo di skysnow con 4 medaglie d’oro ai mondiali del 2022 in Sierra Nevada (Spagna), vincitore per due anni consecutivi (2023 e 2024) del circuito Nortec Winter Trail Running Cup, chi meglio di lui per dare qualche dritta a chi, questo inverno, inizierà a correre sulla neve?
Che differenza c’è tra lo skysnow e il trail running a parte l’utilizzo dei ramponcini?
Cambia il terreno su cui si corre, ovviamente. Nelle gare di Skysnow, secondo il regolamento della federazione, devono essere rispettate specifiche percentuali di terreno innevato. In genere parliamo di competizioni piuttosto brevi, della durata di un’ora o un’ora e mezza, oltre ai vertical, che sono ancora più corti. Non vanno però sottovalutate. Correre sulla neve è più faticoso, un po’ come correre sulla sabbia. Inoltre le condizioni del manto nevoso sono molto variabili e possono cambiare di giorno in giorno. Anche le gare, di conseguenza, risultano molto diverse tra loro. Generalmente fa più freddo e, a livello respiratorio, si fatica di più. Anche dal punto di vista muscolare l’impegno è maggiore: circa un 30% in più.
Come deve essere un buon ramponcino da corsa?
Negli ultimi anni sono nati dei modelli specifici da gara, molto leggeri e con punte più piccole. Sono quelli che utilizzo sia in gara sia in allenamento. I più versatili, che consiglierei a chi vuole iniziare, sono però i modelli con parte elastica e catenella: più pesanti ma più resistenti e più sicuri.
Una volta acquistati, non resta che indossarli e andare a correre. Qualche accorgimento per farlo al meglio?
La corsa sulla neve è molto leggera e di avampiede, soprattutto in salita, cercando di caricare il terreno il meno possibile per evitare di sprofondare. In discesa, invece, è molto utile sfruttare l’intera superficie della suola e del ramponcino, così da avere più punti di presa possibili. Bisogna anche imparare a leggere il terreno e le condizioni del manto… ed è forse questa la parte più divertente.
Hai iniziato con trail running e skyrunning… L’aggiunta dello skysnow è venuta in automatico?
Esattamente, è stato naturale. Amo la neve, mi piace davvero correrci sopra, e quando sono nate le prime gare ho subito avuto voglia di partecipare. Non praticando scialpinismo, lo skysnow è anche un ottimo allenamento.
Quali gare hai in calendario per il prossimo inverno?
Sicuramente il 17 gennaio la Snowrun dei Resinelli, che è la gara di casa. Tornerò certamente anche alla Teglio Sunset Winter Trail, a Prato Valentino. Sono gare a cui sono legato. Entrambe fanno parete del NORTEC SkySnow Running Cup, quindi potrei decidere di competere anche in quello.
Dove ti alleni di solito?
Dalla scorsa primavera vivo ai 1200 metri di quota del Piani dei Resinelli, sopra Lecco, e quindi il 95% dei miei allenamenti li svolgo lì. Faccio un sacco di dislivello, sempre. Non ho scelta, tanto che ho pensando anche di acquistare un tapis roulant per inserire un po’ di pianura di tanto in tanto senza dovere per forza allontanarmi da casa.
E se un neofita volesse avvicinarsi a questo sport, quali gare consiglieresti come prime esperienze nello skysnow?
In generale, tutte le gare del circuito Nortec — le cui date sono già pubblicate sul sito della FISky — sono adatte a un principiante, perché brevi e quindi veloci, pur richiedendo comunque la giusta preparazione.




