AlpinismoAlta quota

Dal deserto di Atacama al Nepal, Adam Bielecki e Mariusz Hatala pronti per l’Annapurna

Un’avventura nata con l’intento di caricarci di energie e non di perderle. Questa la sintesi della fase di acclimatazione completata nei giorni scorsi in Cile dagli alpinisti polacchi Adam Bielecki e Mariusz Hatala, in vista del nuovo tentativo (per Adam il terzo) di scalare la parete nord-ovest dell’Annapurna. Hanno scelto di cambiare continente ed emisfero per prepararsi adeguatamente alla spedizione in Nepal, puntando su alcune “regole” come racconta Adam: fare tanta attenzione a una alimentazione adeguata (come le uova strapazzate a 6700 metri che trovate in gallery) e al rigenerarsi. E “sembra che ci siamo riusciti”. Ricaricati, in termini fisici e mentali, sono ora pronti a volare in Asia e unirsi al tedesco Felix Berg, terzo membro del team già in terra nepalese, per incamminarsi verso la montagna più letale del mondo.

Una rigenerante avventura cilena

Ma a parte nutrirsi come si deve e rilassarsi, cosa hanno combinato in Sud America Adam e Mariusz? Secondo quanto riportato da Bielecki, si sono divertiti tra le vette del Cile, realizzando alcune salite insieme e altre in solitaria. In sintesi i picchi raggiunti sono stati i seguenti: Siete Hermanas (4860 m), Mulas Muertes (5900 m), Cerro el Muerto (6500 m) e Ojos del Salado (6860 m). “Abbiamo anche trascorso 3 notti sul bordo del cratere vulcanico di quest’ultimo – aggiunge Adam in riferimento all’Ojos del Salado, il vulcano più alto del mondo – un po’ oltre i 6700 metri”. “Pieni di fiducia in noi stessi e nella nostra acclimatazione voliamo in Nepal per andare incontro al nostro grande sogno”, conclude con ottimismo.

Il grande sogno

Il grande sogno che Adam tenterà quest’anno di realizzare in compagnia di Mariusz e Felix è il completamento della salita in stile alpino di una nuova via sulla parete nord-ovest dell’Annapurna. Parliamo di completamento in quanto il desiderio di tracciare un nuovo itinerario lungo questa parete – rimasta inviolata fino al 1985, quando Reinhold Messner e Hans Kammerlander ne realizzarono la prima salita (e dopo di loro, i tentativi di affrontarla si possono contare sulle dita di una mano) – è balenato nella mente di Adam ormai 6 anni fa.

Risale alla primavera 2017 il primo tentativo, realizzato insieme a Felix Berg e Rick Allen come piano B dopo essersi visto negare il permesso di salita da parte della Cina sul Cho Oyu, dove aveva l’intento di aprire una nuova via in stile alpino. Insomma, un cambio di vetta con conservazione del medesimo obiettivo. Nel corso di quella prima spedizione arrivarono, con non poche difficoltà, a quota 6500 metri, costretti a fare marcia indietro dopo aver trascorso una notte insonne, che dire scomoda è un eufemismo, perdendo anche un materassino e un sacco a pelo a causa di uno squarcio nella tenda.

Due anni più tardi, nella primavera 2019, Adam e Felix sono tornati fiduciosi di poter completare l’impresa, lavorando su alcuni errori commessi nel primo tentativo, in particolare l’eccessivo peso del materiale da portare in spalla, che aveva ostacolato la progressione. Ma il meteo ha giocato loro un brutto tiro, impedendo di completare adeguatamente l’acclimatazione sul vicino Langtang Lirung e di conseguenza di puntare a salire lungo la nuova impegnativa via sulla parete nord-ovest. Come dicevamo scherzosamente due mesi fa, non c’è due senza tre, e chissà che quest’anno non sarà la volta buona!

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