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Volete iniziare a fare scialpinismo? Scopriamo quanto costa

Indubbiamente lo scialpinismo è una delle attività outdoor che negli ultimi anni sta registrando il più sensibile incremento di appassionati. Il fenomeno si è manifestato in modo prepotente durante l’inverno 2020/2021 quando la chiusura dei comprensori sciistici causa Covid-19 ha orientato molti sciatori alla scoperta di un nuovo modo di risalire i versanti innevati: non più con gli impianti a fune, ma con le pelli di foca. Era una tendenza già in atto prima della pandemia e proseguita in seguito, nonostante una serie di inverni poco nevosi che di certo non agevolano la fruizione della montagna fuoripista. Eppure quello degli scialpinisti è diventato un settore di mercato sempre più ampio visto che anche le principali stazioni sciistiche stanno cercando di intercettarlo attrezzando percorsi dedicati e spazi di coesistenza tra risalita fuoripista e discesa in pista.

Tra i tanti motivi con cui potremmo spiegare il successo della disciplina, c’è l’aspetto economico: lo scialpinismo costa meno dello sci alpino banalmente perché non richiede l’acquisto dello skipass. Ma qual è l’investimento iniziale in attrezzatura e materiale che occorre fare prima di affrontare una gita scialpinistica, o – meglio ancora – prima di iscriversi a un corso con le Guide alpine o il Club Alpino Italiano?

Siamo andati a chiederlo direttamente a un esperto della materia, Massimiliano Giraudo, titolare del negozio Massi Sport a Borgo San Dalmazzo (CN), un vero punto di riferimento per tutto il nord ovest italiano.

È vero che lo scialpinismo è un’attività più economica dello sci alpino?

In linea di massima sì, anche se l’acquisto da zero dell’attrezzatura richiede un investimento superiore perché servono più materiali. Oltre a sci, attacchi e scarponi che sono prodotti specifici per l’attività, quindi un po’ più cari, occorrono le pelli di foca e i rampant. Indicativamente bisogna prevedere di spendere intorno a 1000 € in tutto per portare a casa buoni prodotti tecnici che, come ripeto spesso ai miei clienti più timorosi, possono durare anche 5/10 anni in base alla frequenza d’uso. La spesa ha quindi un buon ammortamento, come si dice in gergo. Inoltre offro il noleggio dell’attrezzatura con possibilità di riscatto a fine stagione per coloro che iniziano questa attività ma vogliono prima concedersi un inverno di prova. Infine proponiamo anche la formula del noleggio giornaliero a 30 € o per il fine settimana a 50 €.

Invece, per quanto riguarda il kit sicurezza?

Artva, sonda e pala sono in vendita a partire da circa 300 €. Anche in questo caso parliamo di attrezzatura di ultima generazione per quanto riguarda gli Artva e di ottima qualità per quanto riguarda le sonde e le pale che ormai sono dotate di una propria omologazione. Per scelta personale non affitto il kit sicurezza perché, soprattutto nel caso dell’Artva, non basta averlo con sé ma bisogna saperlo utilizzare. Ognuno quindi deve avere il proprio apparecchio e deve imparare a usarlo. Oltretutto non sono in grado di effettuare tutti i controlli per essere sicuro che l’Artva è stato utilizzato correttamente e viene affittato al cliente successivo in piena efficienza. Ho già perso troppi clienti sotto le valanghe e non voglio avere responsabilità.

Cosa mi dici dell’airbag?

Ha un costo importante perché si parte dai 900 €, ma può sicuramente essere molto utile. Lo vendiamo principalmente ai freerider, ma i modelli di ultima generazione ormai pesano intorno ai 2 kg e vengono acquistati anche da coloro che fanno dislivelli importanti. Comunque anche questo è uno strumento che bisogna imparare a utilizzare e che non deve trasmettere finte sicurezze. Le valanghe sono pericolose a prescindere e vanno evitate indipendentemente dall’attrezzatura che si indossa.

Torniamo all’attrezzatura da sci. Come fa un neofita che entra nel tuo negozio a orientarsi in mezzo a un’offerta così ampia?

In generale distinguiamo tra 5 categorie di appassionati: gli agonisti, coloro che vogliono materiali leggeri, gli scialpinisti classici, gli scialpinisti moderni e i freerider. Fondamentalmente il segreto è trovare il giusto compromesso tra peso e performance degli attrezzi. Sta poi al negoziante e alla sua esperienza capire le esigenze del cliente e aiutarlo a trovare la soluzione migliore tra prezzo e tipologia di prodotto. Le categorie estreme, cioè l’agonismo e il freeride, sono quelle più specifiche in cui troviamo una più ampia variazione di prezzi e in cui ci si può fare del male, da un punto di vista economico.

Allora analizziamo i prodotti uno per uno, iniziando dagli sci.

Abbiamo prodotti che variano dai 300 ai 1000 € con un buon rapporto qualità/prezzo che si aggira intorno ai 4/500 €.

Gli scarponi?

Qui ci orientiamo tra i 350 e i 1800 €. Un buon equilibrio tra solidità, leggerezza e durata si trova nella fascia di prezzo intorno ai 7/800 €.

Passiamo agli attacchi.

È l’ambito in cui abbiamo registrato una maggiore evoluzione recente perché il brevetto Dynafit è scaduto e si sono affacciate sul mercato nuove aziende che hanno portato una notevole evoluzione. In questo contesto abbiamo un range che va dai 230 ai 700 € con prodotti made in Italy e ottimi in fatto di leggerezza e precisione nella regolazione sui 400 €.

Le pelli di foca potrebbero sembrare tutte uguali e invece?

Invece presentano una notevole variabilità perché più sono scorrevoli e minore è la tenuta e la durata. Quindi anche in questo campo occorre trovare il giusto compromesso. Tendenzialmente le pelli più economiche sono quelle da gara perché sono più sottili e scorrevoli, costano intorno agli 80 €, mentre quelle più care sono quelle da freeride perché sono più larghe e arrivano a costare anche 220 €. I prodotti intermedi si aggirano intorno ai 150 €.

E, infine, i rampant che si usano poco ma bisogna sempre portare nello zaino.

Sono associati agli attacchi perché ogni marca ha un aggancio diverso, vanno acquistati in base alla larghezza degli sci e costano intorno ai 60-80 €.

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Un commento

  1. L’attività attuale è da evitare, o almeno rimandare a tempi migliori.
    Oggi tranne il breve tempo che si passa in discesa tutto è una continua e faticosa ripetizione di movimenti su percorsi frequentati.
    Boh !
    Se però si fa il vero sci-alpinismo e si girovaga fra le montagne anche per giorni, allora sì che è molto bello, ma bisogna conoscere almeno un poco l’andar per monti. 🙂

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