Alpinismo

Merelli al Cho Oyu: viaggio e poi le nozze

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BERGAMO — "Cho Oyu, la sesta montagna più alta del mondo. Dicono che sia uno degli 8000 più facili, e di fatti lo tenevo da parte per un’occasione particolare, come un viaggio di nozze anticipato". La nuova avventura di Mario Merelli è davvero "per la vita". L’alpinista bergamasco infatti è in partenza per il Tibet dove tenterà di espugnare il suo nono ottomila, ma soprattutto trascorrerà una luna di miele pre-matrimoniale con la fidanzata, sua sposa il prossimo 28 novembre. In questa intervista ci ha raccontato tutto sull’impresa e sulla sua storia d’amore ad alta quota.

Mario Merelli, Mireia Giralt e Marco Zaffaroni. Questo il trio che giovedì partirà dall’Italia alla volta del Tibet. Per i fidanzatini bergamaschi si tratterà, oltre che di un’avventura alpinistica, di una vera e propria luna di miele visto che le nozze sono previste al loro rientro.

"Mettersi insieme a una ragazza che condivide le tue passioni è bello – ci racconta Merelli -. Non so se andremo tutti e tre in vetta. Mireia quest’estate è stata presa dal lavoro e non si è preparata come avrebbe voluto. Però l’allenamento si fa anche sul posto. Magari andremo in cima al Cho Oyu insieme, Zaffaroni in quel caso ci farà da testimone sulla vetta".

La Giralt infatti, è un’alpinista catalana, non nuova agli ottomila. "Ho conosciuto Mireia al campo base dei Gasherbrum – continua l’alpinista bergamasco -. Lei era lì per il GII e noi per il GI. Faceva sempre brutto tempo, e così… galeotta fu la tenda".

La coppia però finora non ha mai affrontato una vetta di questo tipo insieme. Si sono allenati, hanno arrampicato sulle montagne delle Orobie bergamasche, ma una scalata su un colosso himalayano è un’esperienza nuova.

"Quando le ho detto che mi sarebbe piaciuto fare il viaggio di nozze al Cho Oyu, mi ha detto subito ‘va bene’, entusiasta. Certo – sorride Merelli -, la nostra è una luna di miele particolare: precede le nozze anziché seguirle. Ma d’altronde il periodo per andare su quella montagna è questo".

Gli alpinisti si sposeranno infatti al rientro, il 28 di novembre, e festeggeranno al Palazzetto dello sport di Lizzola, paese natio di Merelli.

Prima delle nozze però si erge davanti al loro un gigante himalayano, alto 8.201 metri. "Il Cho Oyu per me sarebbe il nono ottomila. In primavera prima di andare al Manaslu qualcuno aveva scritto che ero alla ‘prova del nove’. Purtroppo è stata una prova fallita, però l’entusiasmo in questi mesi è tornato più forte di prima. La voglia e la passione ci sono, ci siamo allenati bene quest’estate. Speriamo che la stagione sia buona, soprattutto fin da settembre. Anche perché poi a metà di ottobre abbiamo l’inaugurazione dell’ospedale in Dolpo dove non possiamo mancare”.

Dal 2005 infatti, l’alpinista è impegnato in un progetto umanitario per la costruzione di un ospedale a Kalika, nella valle del Dolpo.

“Questa avventura dell’ospedale è forse come una montagna di 9000 metri. E’ stato problematico costruirlo: non tanto nella fase di ricerca dei fondi, perché la gente e le associazioni alpinistiche hanno risposto in maniera più che ottimale, e inoltre l’Associazione La Goccia ci ha dato una mano importante. Ora sta a noi inaugurarlo ed aprirlo definitivamente alla gente del posto”.

"E dopo l’8000 del Cho Oyu, il 9000 dell’ospedale, abbiamo in 10-20mila del matrimonio che ci aspetta al rientro" – scherza Merelli.

Visto il fitto programma quindi, l’idea del trio è quella di tentare la vetta del Cho Oyu il prima possibile, intorno al 20 di settembre. La salita, naturalmente senza ossigeno, seguirà la via normale,  sul lato tibetano. “Ho visto la montagna andando all’Everest dal lato nord e allo Shisha Pangma. Forse esteticamente è più bella da nord che da sud, ma le vie più difficili e meno salite sono sul versante nepalese, mentre la più ‘facile’ è la normale, la via classica”.

"Speriamo che vada tutto bene – conclude Merelli -. Non nel senso di conquistare la cima, quello sarebbe la ciliegina sulla torta, ma nel senso di stare bene e poter gustare la montagna, viverla per un mese e più. Poi Mireia non è mai stata in Tibet e a Kathmandu. Con lei andrò a visitare posti dove con un amico non andrei. Per esempio un monastero, prima della nozze…per raccomandarsi a tutti i santi del paradiso!”.

Valentina d’Angella

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