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Leggere Bonatti a Theran

Nasim Eshqi racconterà la libertà di arrampicare in Iran, in una serata a Torino al Centro incontri “Monte dei Cappuccini”, il prossimo 27 ottobre.

Lei che a 23 dopo esser stata campionessa nazionale di Kickboxing aveva appeso al chiodo i guantoni e si era infilata le scarpette d’arrampicata. Era stato subito amore per le falesie e per le montagne. Scala in Turchia, Iran, Oman e negli Emirati Arabi; ha aperto un centinaio di vie e ha all’attivo centinaia di itinerari sugli strapiombi non solo del suo paese, ma anche in Europa.

Porta i suoi allievi sul Damavand, 5670m, o sull’Alamkooh, 4848m, dove oltre un ghiacciaio perenne si trova una bella parete alta 400 metri. Arrampica sul calcare del Behistun, luogo sacro e patrimonio UNESCO per le antiche iscrizioni cuneiformi in persiano, elamitico e babilonese risalenti al cinquecento avanti Cristo.

Una passione quella per l’arrampicata che è diventata anche un modo di sottrarsi al pregiudizio nei confronti delle donne, di sottrarsi ai molti compromessi richiesti ad una giovane donna che fa sport ad alto livello.

“Spero che altre ragazze seguano il mio esempio. Chi pensa di essere migliore perché proviene da un luogo, perché è maschio anziché donna, perché professa una religione anziché un’altra, o possiede un ricco conto in banca, ha perso in partenza. Chi la pensa così sciupa la cosa più preziosa: la libertà”. “È un peccato che pochi scelgano di visitare il nostro paese che ha un paesaggio di grande varietà e una profondissima cultura” e aggiunge parlando dei ragazzi che arrampicano con lei in Iran: “Grazie a internet comunicano con il mondo e questo li rende più critici, più capaci di pensare. Sono culturalmente aperti e internazionali.”

Il titolo scelto per la serata è emblematico dell’amore di Nasim Eshqi per la libertà: “Leggere Bonatti a Theran”.

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